Proponiamo un approfondimento sull’esame diagnostico noto anche come “test del respiro”.
Il Breath Test o “test del respiro” è un esame diagnostico non invasivo che si effettua soffiando su un tubicino per valutare effettua l’intolleranza al lattosio, il tempo di transito intestinale e un’eventuale colonizzazione anomala del nostro intestino da parte di alcuni batteri. Il test dura circa tre ore e consente la determinazione del sistema gastroenterico.
Consiste in una raccolta di campioni di aria aspirata, prima e dopo l’ingestione di un bicchiere, ad esempio, di lattosio. E’ rivolto a tutte quelle persone che cercano una risposta a sintomi spesso difficili da affrontare, come gonfiore, aria nella pancia che stenta a passare, diarrea, stipsi, lenta o cattiva digestione, flatulenza, continue eruttazioni. Può essere eseguito a bambini di età superiore a sei anni.
Esistono diversi tipi di Breath Test:
- Il Breath Test lattosio è rivolto al vedere se si è intolleranti al latte ed i suoi derivati, come i latticini freschi.
- Il Breath Test serve per la determinazione del tempo di transito intestinale, e pertanto rivolto a chi soffre di alitosi, digestione lenta, gonfiore, stipsi, coliche addominali e meteorismo.
- Il Breath Test al glucosio, invece, determina una eventuale colonizzazione batterica anomala, pertanto è molto utile per i pazienti che manifestano disturbi come disturbi addominali, gonfiore, diarrea, crampi addominali e digestione lenta.
Non è necessaria una specifica preparazione, ma vi sono alcuni accorgimenti:
- presentarsi a digiuno da almeno otto ore rispetto all’orario dell’esame;
- evitare di fumare nelle ore precedenti il test;
- non assumere terapie antibiotiche da almeno 15 giorni;
- la sera prima dell’esame si consiglia di consumare una cena a base di riso, carne, pesce ed acqua; qualsiasi salume, insaccato, burro o margarina.
Prestazioni Ssn – L’assenza dell’impegnativa preclude l’esecuzione della prestazione. Si ricorda che il medico di medicina generale è tenuto a scrivere sull’impegnativa: nome, cognome ed età dell’assistito, codice fiscale, prestazione richiesta, quesito diagnostico, indicazione di eventuali esenzioni e livello d’urgenza.
Prestazioni private – Non è obbligatorio essere in possesso della prescrizione medica di uno specialista, ma è comunque consigliabile.
Redazione Nurse Times
Fonte: Humanitas Mater Domini
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