L’assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia interviene in occasione del primo congresso nazionale dell’associazione Infermieri nel mondo.
Guido Bertolaso, l’assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia, ha avviato un progetto rivoluzionario: andare in vacanza in Argentina, Paraguay, Perù e Messico dopo Pasqua. Ma tranquilli, non è per il sole e il mare, bensì per reclutare infermieri. Tuttavia Bertolaso non vuole solo “prendere” risorse umane. Vuole creare scuole di qualità anche per coloro che resteranno nei loro Paesi.
L’assessore, intervistato dal Giorno, ha espresso la sua intenzione: “Voglio verificare in quali Paesi è possibile avviare collaborazioni che non si limiteranno a ‘prendere’ infermieri per farli lavorare in Lombardia: l’obiettivo è creare scuole di qualità anche per chi rimarrà a lavorare nel suo Paese. Uno scambio”.
Ma perché tutto questo zelo nel reclutare infermieri dall’estero?
Bertolaso spiega: “C’è una crisi vocazionale, anche giustificata perché mancano stimoli, incentivi per questa carriera che è tra le più nobili ma anche tra le più difficili”.
Semplice: mancano stimoli e incentivi, quindi la soluzione è andare a prendere personale altrove anziché lavorare per migliorare le condizioni in patria.
Secondo le ultime stime, in Lombardia mancano diecimila infermieri, ma attenzione, perché la cifra potrebbe raddoppiare entro il 2027 con l’arrivo delle pensioni. Una situazione davvero difficile.
L’intervento di Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd
Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd e infermiera, ha messo in luce la grave carenza di personale sanitario in Lombardia, sottolineando che attualmente mancano diecimila infermieri nella regione. Tuttavia, ha evidenziato che tale problema potrebbe aggravarsi considerevolmente entro il 2027 a causa del prossimo pensionamento di una parte significativa della forza lavoro. Rozza ha ribadito l’urgenza di affrontare questa crisi, mettendo in evidenza non solo la necessità di aumentare il numero di infermieri, ma anche di migliorare le condizioni di lavoro e gli stipendi per rendere la professione più attrattiva per i giovani. Ha inoltre sottolineato il persistente problema nel riempimento dei posti nelle scuole di specializzazione, sia per medici che per infermieri, evidenziando la necessità di un’azione immediata per garantire una copertura adeguata dei servizi sanitari nell’ambito regionale.
Redazione Nurse Times
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