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Assistente infermiere, l’appello di Migep – Stati Generali Oss – SHC: “Ripensare la nuova figura”

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Nasce la figura dell'assistente infermiere: le critiche della Federazione Migep
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Di seguito la lettera che Angelo Minghetti (Federazione Migep), Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss) e Antonio Squarcella (SHC OSS) hanno scritto al ministro della Salute, al presidente Aran, alle forze politiche, alle organizzazioni sindacali, al presidente Fnopi e al presidente Cnai.

Egregi,
la proposta di recepire l’assistente infermiere nell’ipotesi di Contratto in discussione tra Aran e OO.SS. e di introdurlo nell’area degli assistenti con il ruolo socio-sanitario solleva una serie di criticità sottolineate ormai da tempo dalle nostre Federazioni, oltre che dalla maggioranza dei professionisti sanitari e dagli stessi sindacati. La perplessità maggiore riguarda la parte legale e giuridica. Queste necessitano urgentemente di un approfondito confronto tecnico/istituzionale e di seria risoluzione, al fine di evitare ricadute negative tanto sui professionisti quanto sull’utenza.

L’assistente infermiere, così come delineato nella bozza di Contratto, non rientra nella classificazione di figura sanitaria, ai sensi del D.lgs. 502/1992 e successive modifiche. Resta all’interno dell’area tecnica, secondo la L. 43/2006 e in base agli allegati che ne descrivono l’ambito giuridico. Questo crea ambiguità rispetto ai ruoli e alle competenze all’interno del comparto. Siamo costretti a ribadire ancora che tale “ibrido” comporta:

  • Mancanza di copertura assicurativa per colpa grave e responsabilità professionale – La bozza contrattuale non prevede specifiche garanzie in termini di tutela assicurativa per colpa grave o responsabilità professionale, in violazione delle disposizioni previste dalla Legge Gelli-Bianco (Legge n. 24/2017), esponendo sia i professionisti che gli utenti a potenziali rischi.
  • Formazione inadeguata agli standard europei L’assenza di percorsi formativi conformi agli standard europei stabiliti dalla Direttiva 2005/36/CE e successive modifiche (Direttiva 2013/55/UE) rappresenta un pericolo per la sicurezza dei pazienti e non consente alla figura professionale di raggiungere un livello di competenza paragonabile a quello delle omologhe figure europee. Questo potrebbe compromettere non solo la qualità dell’assistenza, ma anche la mobilità lavorativa nell’Unione Europea.
  • Nuova problematica definizione degli standard minimi di assistenza (Lea) e distribuzione all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e private – L’introduzione di una nuova figura ibrida e poco definita comporta una ridefinizione dei Lea e dei Ptfp regionali, che risulterebbe essere problematica per via della mancanza di chiarezza e distinzioni giuridico-professionali che l’assistente infermiere porterà inevitabilmente all’interno delle dinamiche con le altre figure del comparto, in particolare con gli oss.

In qualità di Migep – Stati Generali Oss e il sindacato SHC, alla luce delle problematiche messe in evidenza, ci rivolgiamo a Lei, Ministro, a Voi, Politici, poiché riteniamo indispensabile un confronto immediato per: chiarire la natura giuridica e contrattuale della figura dell’assistente Infermiere; definire strumenti adeguati di tutela legale e assicurativa per i professionisti del comparto; avviare una revisione dei percorsi formativi in linea con gli standard europei; prevenire sovrapposizioni e conflitti di competenze tra oss, infermieri e altre figure sanitarie; garantire una chiara definizione dei ruoli. Infine, a fronte di ciò, a nulla ci sembra servire l’introduzione dell’assistente infermiere nell’area degli assistenti.

Ci rivolgiamo altresì a Lei, Presidente della Fnopi, sollecitando un incontro tra le due professioni (oss e infermieri) al fine di comprendere in che modo si voglia procedere nei confronti della nuova figura e dell’operatore socio-sanitario, visto che le strategie attuali non rispondono concretamente alla crescente carenza di infermieri.

Ci rivolgiamo alle organizzazioni sindacali: la valorizzazione delle carriere professionali ed economiche non rispondono alle richieste dell’operatore socio sanitario e l’introduzione dell’assistente infermiere, così come posta nell’ipotesi di Contratto, avrà un impatto critico sul mondo lavorativo e giuridico, alimentando conflitti tra professionisti e tra le stesse aziende. Si tratterebbe di un passo indietro per la sanità italiana. Vi chiediamo, quindi, di essere coerenti con i dubbi e le perplessità che anche Voi avete manifestato in passato su questa figura.

Infine chiediamo all’Aran di ripensare all’istituzione dell’assistente infermiere, poiché la direttiva EU (958/2018 art. 7, paragrafo 3, lettera I) impone allo Stato chiari requisiti in materia di copertura assicurativa. Qualsiasi posizione che l’ente intenda intraprendere non potrà affrontare la crisi della sanità con soluzioni che vanno in contrasto con la succitata direttiva, la quale renderebbe inapplicabile tale provvedimento, generando caos nel sistema assistenziale.

In attesa di un Vostro cortese riscontro, auspichiamo che tale incontro possa essere fissato in tempi brevi per affrontare le problematiche segnalate con la necessaria tempestività e serietà. Restiamo a disposizione per fornire ogni ulteriore dettaglio o documentazione utile.

Redazione Nurse Times

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