“Ho presentato un’interrogazione parlamentare sulla figura dell’assistente infermiere, che al momento non risulta avere alcuna copertura legislativa in ordine alle proprie responsabilità, come previsto dalla Legge Gelli”. Così la senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Guidolin.
“Questa figura professionale, così come prevista, non rientrerebbe tra le professioni sanitarie, sebbene abbia evidentemente caratteristiche di interesse sanitario, mentre sulla natura sanitaria di alcune competenze si pone una delicata questione riguardante i profili di responsabilità professionale e di copertura dei relativi rischi professionali”, aggiunge Guidolin.
E ancora: “Questo significa assenza di tutele per chi eserciterà la professione, nonostante le mansioni delicate che gli operatori andranno a svolgere. Se a ciò aggiungiamo la già complicata situazione degli operatori sanitari, fatta di stipendi non all’altezza, di aggressioni negli ospedali e disorganizzazione interna, il quadro si fa piuttosto preoccupante”.
Già negli scorsi mesi Guidolin aveva toccato il tema dell’assistente infermiere, avanzando dubbi anche sul nome della nuova figura: “Forse lo chiamerei ‘assistente’ e basta. Altrimenti sembra subordinato all’infermiere e viene criticato perché induce a pensare che lo possa sostituire, ma non è così. L’infermiere, da quando è un laureato, non può essere rimpiazzato da una figura che ha una formazione più bassa. Gli oss hanno competenze di base per soddisfare i bisogni primari di assistenza. L’assistente infermiere deve piuttosto migliorare l’organizzazione degli ospedali e delle Rsa, alleggerendo l’infermiere di alcune mansioni per rendere migliori le cure da garantire ai cittadini”.
Redazione Nurse Times
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