Per la perizia del medico legale incaricato dal pubblico ministero di Alessandria, non ci sono dubbi: “imperizia, imprudenza e negligenza” per l’infermiera e l’operatrice socio sanitaria coinvolte.
Era sabato 28 maggio 2016 quando una operatrice socio sanitaria, nel reparto di Neonatologia dell’Ospedale Civile di Alessandria, commise un errore di distrazione imperdonabile: mentre era intenta a tagliare una garza ‘incerottata’ con cui l’ago butterfly di una flebo era fissato alla manina di una neonata, ha accidentalmente tagliato una falange e mezzo del dito indice alla piccola (VEDI articolo).
Trasportata d’urgenza all’Ospedale Regina Margherita di Torino, i chirurghi cercarono di riattaccare la parte recisa con un intervento di microchirurgia, ma l’intervento non ebbe successo.
A distanza di quasi 8 mesi, la perizia del medico legale Y ao chen, incaricato dal pubblico ministero di Alessandria di accertare “le cause delle lesioni” alla povera bambina, lascia ben pochi dubbi: nella “condotta assistenziale” delle due indagate, l’OSS Anna Maria Felisati e l’Infermiera Loretta Scotti, “Si ravvisano imperizia, imprudenza e negligenza”.
E più di preciso, riferendosi all’azione che ha causato l’amputazione traumatica: “…una prestazione sanitaria imperita, imprudente e negligente svolta dalla operatrice socio sanitaria, che ha eseguito il taglio, e dall’infermiera, che non ha adeguatamente pianificato la procedura di rimozione della fasciatura”.
Secondo la ricostruzione dei fatti, l’infermiera aveva la piccina in braccio mentre l’OSS, armata di ‘forbicioni’, cercò di tagliare le bende. Ma in un attimo, insieme ad esse, anche il ditino cadde a terra.
La bimba, di nome Stella, non è mai stata in pericolo di vita. Però la dottoressa Yao Chen ha specificato che, purtroppo, “è presente una menomazione anatomica al secondo dito della mano destra tale da far presumere un indebolimento permanente”.
La palla passa ora al pm Gasparini: bisognerà infatti attendere le sue valutazioni e le successive richieste che deciderà di avanzare rispetto ad un’imputazione di lesioni colpose.
Fonte: Il Secolo XIX
Immagini: Pixabay
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