Non è un caso se negli annunci di ricerca lavoro il web pullula di giovani donzelle (alcune anche meno giovani) che si spacciano per infermiere in tutte le declinazioni più fantasiose mai viste ed immaginate
Forse, al di là della evidente truffa ai danni di poveri ammalati, anziani e disabili che cercano assistenza privata (denunciare grazie), varrebbe la pena di fare una riflessione antropologica sul perché donne aspiranti lavoratrici senza titolo alcuno si configurino anche “infermiere”, con relative competenze infermieristiche che non posseggono, o capaci di erogare tecniche infermieristiche tipiche della professione ma anche abitualmente praticate in modo illecito da altre figure non autorizzate.
Il bisogno aguzza l’ingegno ovvio ma scatena pericolosissimi rischi per il malcapitato paziente che nel cercare forme di assistenza varia si affida a qualcuno/qualcosa che sappia fare un po’ di tutto, a basso costo, senza guardare tanto per il sottile.
E allora ecco che le badanti si inventano lauree infermieristiche mai conseguite o competenze varie acquisite chissà come e dove e con quali tutor.
E poi possiamo trovare personaggi vari che tra un bucato e una torta di mele sanno fare iniezioni e clisteri e perché no, anche aspirare secreti da una tracheostomia.
La figura tuttofare della persona al servizio dell’ammalato è ampiamente (in)giustificata dai molteplici bisogni della nostra società malata che non sempre è in grado di farsi carico dei bisogni di salute del cittadino e sovente lo consegna nelle mani di questi “strozzini della cura” che abusano della nostra professione per attirare povera gente in stato di bisogno assistenziale.
Si evince che essere infermieri oggi è qualcosa di interessante per il vasto popolo dei malfattori della salute; una sorta di garanzia e di certificazione che però viene sovente millantata e usata illegalmente a scopo di lucro.
Ecco perché è doveroso alzare le antenne ogni qualvolta l’offerta lavorativa spazia da mansioni alberghiere, di compagnia, di supporto assistenziale; fino ad arrivare alle prestazioni infermieristiche che sono quasi sempre una vera e propria truffa ai danni della persona ammalata.
Diffidate di chi nel suo annuncio di lavoro associa prestazioni infermieristiche, anche di base ed apparentemente semplici, alla sua offerta lavorativa.
Non esistono infermieri che fanno anche le badanti, le donne di compagnia, le cameriere, le cuoche, le mamme, le zie, le sorelle. Ma esistono persone fragili che potrebbero cercare tutto questo in una sola persona che NON è l’infermiere.
Non esistono prestazioni infermieristiche di base o semplici, esistono processi di cura che richiedono anni di studio e ricerca e nessun professionista infermiere le venderebbe mai in un annuncio online.
Diffidate delle imitazioni.
Un infermiere è per sempre ma non sempre lo è chi vi vende aria malsana.
Salvaguardate la vostra salute e noi infermieri saremo al vostro fianco. Sempre.
Laura Binello
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