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3 euro per un’intramuscolo, 15 euro per una flebo con materiale ospedaliero: arrestate 2 infermiere

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Racket del caro estinto: arrestate due Infermiere all'Ospedale Guzzardi
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Un blitz della Polizia di Stato all’interno dell’ospedale Guzzardi di Vittoria ha portato all’arresto di due Infermiere dipendenti dell’ospedale

Le accuse di rivelazione dei segreti d’ufficio, peculato ed esercizio abusivo di professione non precisata sono costate gli arresti domiciliari per Ornella Vietti e Franca Tolentino.

Entrambe le professioniste sono iscritte al collegio Ipasvi di Ragusa dal 2014.

Secondo quanto emerso dalle indagini della Polizia di Stato, le due infermiere eseguivano una serie di prestazioni infermieristiche domiciliari extra ospedaliere a pagamento, utilizzando medicinali di proprietà dell’ospedale.

Oltre alle due infermiere ci sarebbero altre tre persone indagate: un medico e due dipendenti di un’agenzia di onoranze funebri.

Documenti, fascicoli e quant’altro di utile per le indagini sono già stati posti sotto sequestro.

Riportiamo di seguito il comunicato stampa della Polizia di Stato:

La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha tratto in arresto Vietti Ornella nata a Vittoria il 15.01.1965 e Tolentino Franca nata a Vittoria il 24.03.1966 su disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa, giusta ordinanza di custodia cautelare del GIP presso il Tribunale ibleo.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Ragusa hanno messo in evidenza diverse fonti di prova a carico delle due infermiere e la Procura della Repubblica, valutando positivamente quanto raccolto, ha richiesto ed ottenuto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

La Vietti e la Tolentino, in servizio entrambe presso il nosocomio di Vittoria, utilizzavano i presidi ospedalieri ed i farmaci nella loro disponibilità come se fossero di loro proprietà per somministrare terapie a pagamento ad ignari pazienti presso i loro domicili.

Le due donne lavoravano privatamente sia per case di cura che come assistenza domiciliare ai pazienti dimessi dall’ospedale, offrendo un servizio “all inclusive”.

Il paziente non doveva comprare nulla in quanto, perlopiù, erano le stesse infermiere a procurare i medicinali ed altri presidi direttamente dalla farmacia ospedaliera o dai reparti.

La Squadra Mobile ha potuto inoltre evidenziare alla Procura della Repubblica che le due infermiere svolgessero arbitrariamente ruoli che possono essere svolti solo da medici, difatti effettuavano terapie senza alcuna disposizione di un medico ma basandosi solo sull’esperienza maturata come infermiere. Si ricorda infatti che l’infermiere può solo somministrare medicinali prescritti da un medico e non d’iniziativa.

Le indagini hanno permesso di focalizzare l’attenzione sulle due infermiere, quando un soggetto che voleva rimanere anonimo effettuava una telefonava alla direzione sanitaria del nosocomio per denunciare che all’interno vi fossero delle irregolarità. Il medico che ricevette la telefonata ed il direttore sanitario, informavano subito dei fatti accaduti gli investigatori della Polizia di Stato pertanto era necessario appurare questi fatti reato.

Ciò che è emerso durante la lunga attività d’indagine è particolarmente grave e di seguito si può così riassumere:

Una serie innumerevole e quotidiana di prestazioni infermieristiche domiciliari extra ospedaliere a pagamento effettuate dalle indagate, il tutto utilizzando medicinali di proprietà dell’ospedale.

Prestazioni domiciliari retribuite in nero a seconda della tipologia del servizio (3 euro un’iniezione intramuscolo, 15 per una flebo).

Le prestazioni domiciliari nascevano quasi tutte dalle informazioni che la Vietti possedeva in quanto infermiera presso l’ospedale e quindi a conoscenza dei degenti in dimissione.

L’utilizzazione costante di presidi sanitari e prodotti farmaceutici trafugati dalle arrestate dagli armadi del nosocomio e dai reparti in genere.

Abuso di esercizio della professione medica da parte delle due arrestate.

Già durante le indagini era stato effettuato un riscontro attraverso un ingente sequestro di medicinali e presidi sanitari effettuato dalla Squadra Mobile di Ragusa e dal Commissariato nel marzo del 2017 a Vittoria.

In quell’occasione sono stati rivenuti farmaci ospedalieri e presidi sanitari di proprietà del nosocomio in ingente quantità presso un’agenzia di onoranze funebri ed il tutto era riconducibile alle due indagate che utilizzavano quel luogo anche come deposito.

Ieri la Squadra Mobile, coadiuvata dal Commissariato di Vittoria, ha eseguito le ordinanze di custodia a carico delle due arrestate e contestualmente ha effettuato un controllo presso due agenzie di onoranze funebri.

La perquisizione domiciliare ha permesso di sequestrare altri medicinali e presidi sanitari di proprietà dell’ospedale, rivenuti presso casa della Vietti, mentre nulla è stato rivenuto a casa della Tolentino o nelle due agenzie di onoranze funebri.

Al termine degli adempimenti di legge, le due infermiere sono state sottoposte agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Simone Gussoni

Fonte: RagusaNews

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