Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato Nursing Up.
Prosegue la battaglia di Nursing Up per una corretta applicazione della norma sugli straordinari infermieristici. Dopo la Risposta 272/2025 dell’Agenzia delle Entrate e le molteplici interpretazioni che ne erano derivate, arriva ora il parere dell’Ufficio Legislativo della Presidenza del Consiglio dei ministri, emesso in risposta alla richiesta formale dell’Agenzia stessa, che ristabilisce in modo inequivocabile la natura unitaria dello straordinario del personale sanitario.
Il documento chiarisce che la prestazione effettuata a seguito del richiamo in pronta disponibilità è lavoro straordinario effettivo, regolato dagli articoli 47 e 44 del Ccnl Sanità 2019-2021, e rientra dunque nel perimetro dell’agevolazione fiscale del 5%, prevista dalla Legge 207/2024.
De Palma: “Gli infermieri non sono lavoratori di serie B. Lo straordinario è uno e va riconosciuto in modo uniforme”
“Già nel comunicato del 14 novembre – ricorda il presidente Nursing Up, Antonio De Palma (foto) – avevamo denunciato il rischio concreto di creare lavoratori di serie A e serie B, con ore straordinarie trattate in modo diverso pur essendo identiche nella natura e nel carico professionale. Ora il parere della Presidenza del Consiglio, richiesto dall’Agenzia delle Entrate, mette la parola fine a ogni interpretazione distorta: quando l’infermiere viene richiamato in servizio durante la pronta disponibilità, svolge attività lavorativa effettiva ed è straordinario a tutti gli effetti. Il Ccnl lo dice da sempre. La legge non ha mai previsto eccezioni”.
Un quadro normativo coerente: il Contratto non distingue, la legge non distingue
Il parere istituzionale conferma che:
- la relazione tecnica alla Legge 207/2024 ha considerato un unico aggregato di ore straordinarie;
- l’articolo 47 del Ccnl definisce lo straordinario come attività resa oltre l’orario ordinario, senza classificazioni ulteriori;
- l’articolo 44 stabilisce che, in caso di chiamata in pronta disponibilità, le ore effettivamente lavorate sono “retribuite come straordinario”;
- tali ore rientrano pienamente nell’imposta sostitutiva al 5%;
- sono escluse solo le prestazioni in materia elettorale, disciplinate da norme differenti.
“Ora le aziende devono adeguarsi. Nessuna interpretazione locale è più ammissibile”
“Il quadro è definito – sottolinea il presidente Nursing Up – e non accetteremo che, dopo questo parere, qualche direzione continui a imporre letture restrittive o a trattenere somme non dovute.
Gli infermieri hanno diritto a una retribuzione chiara e uniforme delle loro ore aggiuntive, senza differenze territoriali”.
Non solo infermieri: il valore del lavoro aggiuntivo riguarda tutto il personale che sostiene il Ssn
“Come già affermato nel nostro comunicato del 14 novembre – prosegue il presidente Nursing Up –, il lavoro straordinario non è solo degli infermieri. Ostetriche, tecnici sanitari, fisioterapisti e molte altre figure garantiscono reperibilità, emergenze, interventi fuori orario fondamentali per la continuità assistenziale”.
E ancora: “È indispensabile che anche per loro si apra una riflessione seria: chi sostiene i servizi nelle ore più critiche deve essere riconosciuto e trattato con equità. Il Ssn si regge sul lavoro aggiuntivo di migliaia di professionisti, e questo valore va tutelato. Una conferma istituzionale che rafforza la nostra linea. Ora servono applicazione uniforme e rispetto delle regole”.
Conclude De Palma: “Il parere della Presidenza del Consiglio conferma esattamente ciò che il Nursing Up sostiene da tempo: lo straordinario è uno solo; la pronta disponibilità richiamata è straordinario; il 5% va applicato a tutte le ore previste dal Contratto. Adesso non ci sono più alibi: serve un’applicazione immediata e uniforme in tutto il Paese”.
Redazione Nurse Times
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