Fp Cgil lancia un allarme sulla riorganizzazione sociosanitaria dell’Ast Ancona. A preoccupare il sindacato sono sono le modifiche al piano triennale integrato di attività e organizzazione dell’Azienda (2025-2027), approvate a giugno. Le novità prevedono una complessa ricomposizione dei servizi, che comporterebbe internalizzazione ed esternalizzazione dei servizi.
Ebbene, Fp Cgil Fp Ancona si dice sicura che andrà a bando l’assistenza infermieristica e degli oss della Rsa di Sassoferrato, mentre tutto il personale delle cure intermedie farà parte del sistema sanitario pubblico. L’operazione dovrebbe consentire la riapertura dei 10 posti letto temporaneamente sospesi, in modo che la struttura torni a una capacità complessiva di 20 posti letto.
Fp Cgil è inoltre convinta che l’assistenza infermieristica e le prestazioni oss di hospice e Rsa dell’ex Umberto I di Ancona, ancora da inaugurare, saranno affidate a soggetti esterni. In particolare, c’è preoccupazione per la possibile delega all’esterno dell’assistenza nei servizi riabilitativi psichiatrici territoriali dislocati ad Ancona, Osimo, Jesi, Camerano e Fabriano.
“Abbiamo l’impressione che l’Ast Ancona non abbia considerato quanto discusso al tavolo – attacca Giorgio Paterna, segretario territoriale di Fp Cgil -. Le misure non rispettano lo spirito delle trattative, dove si era discusso di una procedura che avrebbe dato priorità alle risorse interne e di mettere a bando la mobilità interna per infermieri e oss, permettendo al personale interessato di trasferirsi nei reparti coinvolti, evitando così soluzioni esternalizzanti”.
Per il sindacalista l’allarme riguarda la riabilitazione psichiatrica, dove la rinuncia all’impiego del personale storico – una trentina tra educatori, sociologi, psicologi e operatori – rischierebbe di interrompere legami di cura consolidati: “Non utilizzare più le risorse umane alla base dei rapporti e dell’efficacia delle cure di quel reparto non va a favore dei pazienti e delle loro famiglie”.
L’Ast Ancona, dal canto suo, ribadisce le esigenze di garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea) e di riorganizzare la dotazione organica, rispondendo anche alle sollecitazioni del collegio sindacale di “ridurre l’utilizzo dello strumento delle cooperative”. Il piano prevede l’assunzione di 41 figure a tempo indeterminato: 9 educatori professionali per sostituire le prestazioni fornite in appalto presso strutture come Il Gabbiano e Solidea di Falconara e il Centro diurno di Fabriano; 32 oss per gli ospedali di Chiaravalle, Loreto, Castelfidardo e Sassoferrato.
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere Adriatico
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