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Esami di ammissione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie 2025-2026: tutti i dati

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Professioni sanitarie: i dati su accesso ai corsi di laurea e programmazione dei posti per l’anno accademico 2023-2024
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Si sono svolti ieri, lunedì 8 settembre, gli esami di ammissione ai 23 corsi di laurea per infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitari e altre professioni sanitarie nelle 41 università statali per quasi 58.000 studenti che hanno presentato domanda su 33.695 posti a bando, di cui la maggioranza per infermieri.

Grazie alla disponibilità dei dati da parte di tutte le Università, la rilevazione permette di vedere che in generale cala, ma di poco, il numero delle domande presentate in prima scelta nelle università statali: da 58.860 dello scorso anno alle attuali 57.985, pari al -1,5%, quindi valore minore del -4,9% dello scorso anno.

Mentre sul totale delle 49 università (di cui 8 non statali con altri 3.258 posti, che svolgono l’esame di ammissione in date diverse), per il totale dei 36.943 posti a bando si sarebbero attese circa 63.600 domande, meno delle 64.139 domande dello scorso anno, quando il calo da 66.686 dell’anno precedente fu del -3,8%.

Al contrario si rileva l’ulteriore aumento dei posti a bando, con 1.351 pari al +3,8%, da 35.592 a 36.943, con un rapporto delle domande su posto (D/P) pari a 1,7 che scende dal 1,8 del 2024 e dal picco massimo di 4,9 registrato nel 2011.

Rispetto alle 41 università statali per il rapporto D/P medio di 1,7si confermano quasi tutte le posizioni degli anni scorsi: al primo posto fisioterapista con D/P 6,5 e aumento domande da 16.390 a 17.980 (+9,7%) su 2.772 posti a bando, al secondo con 4,8 logopedista da 3.883 a 4.713 domande (+21%) su 1.032 posti, al terzo con 3,4 ostetrica da 4.885 a 3.757 domande (-23%) su 1.116 posti, al quarto dietista con  2,9 da 1.753 a 1.720 domande (-1,9%) su 603 posti, al quinto 2,7 tecnico radiologia da 3.922 a 4.249 domande (+8,3%) su 1.568 posti, osteopata con D/P 2,5 da 335 a 395 domande (+18%) su 155 posti, igienista dentale 2,1 da 1.999 a 1.826 domande (-8,7%) su 846 posti, con 2,0 terapista neuro e psicomotricità età evolutiva da 787 a 807 domande (+2,5%) su 412 posti, con 1,5 infermiere pediatrico da 536 a 440 domande (-18%) su 290 posti. Seguono sotto il rapporto D/P medio di 1,7: con 1,2 tecnico neurofisiopatologia con 249 domande stabili su 206 posti e podologo da 144 a 141 domande su 119 posti, con 1,1 tecnico di laboratorio da 1.668 a 1.615 domande (-3,2%) su 1.446 posti e tecnico di riabilitazione psichiatrica da 664 a 568 domande (-14%) su 538 posti.

Sotto il rapporto D/P di 1, con 0,9 infermiere da 19.421 a 17.215 domande (-11%) su 18.918 posti e ortottista da 294 a 304 domande (+3,4%) su 345 posti, con D/P 0,8 tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria da 251 a 180 domande (30%) su 222 posti e tecnico della prevenzione da 639 a 688 domande  (+7,7%) su 911 posti, educatore professionale con 0,6 da 545 a 546 domande su 844 posti, con 0,5 tecnico audiometrista  da 45 a 46 domande su 102 posti, infine tutte con D/P 0,4: tecnico ortopedico da 114 a 93 domande (-18%) su 207 posti, tecnico audioprotesista da 131 a 130 domande su 289 posti, assistente sanitario da 201 a 182 (-9,5%) su 502 posti e terapista occupazionale da 76 a 101 domande (+33%) su 253 posti a bando.

Tuttavia va precisato che successivamente la copertura dei posti aumenta tramite le graduatorie derivate dalle domande di seconda e terza scelta dei corsi. Inoltre, per i 12 corsi “affini” (fra cui Infermieristica), potranno essere accolti coloro che non si sono collocati in posizione utile in graduatoria del semestre aperto dei corsi di laurea a ciclo unico di Medicina e chirurgia, ùodontoiatria e veterinaria, su cui si ricorda che per la sola Medicina  le iscrizioni sono state 54.313, quindi meno delle 57.900 delle Professioni sanitarie.

Per quanto riguarda la situazione delle università, fra le 18 regioni ci sono differenze sui valori medi fra le sette con domande in aumento, come Piemonte con +3,6%, da 3.604 a 3.733 su 1.994 posti a bando con rapporto D/P di 1,9; le cinque della Lombardia +1,0% da 6.421 a 6.483 su 4.065 posti a bando e D/P 1,6; quasi stabile Abruzzo da 2.152 a 2.162 su 1.167 posti a bando, con D/P 1,9; Molise +34% da 265 a 355, con D/P 1,4 che era di 1,1; Campania +5,4% medio, da 4.945 a 5.210 su 2.546 posti e D/P 2,0 che era2,1; Calabria con +8,6% da 1.975 a 2.145 su 991 posti con D/P 2,2 che era 1,8 e Sardegna +7,2%, da 2.083 a 2.234 su 704 posti a bando con D/P 3,2.

Al contrario, sono in calo tutte le altre 11 regioni. In ordine geografico i valori medi per Regione: Veneto -4,4% da 5.150 a 4-923 e D/P di 1,4 rispetto al precedente 1,5; Trento -23% da 53 a 41 su 40 posti; Friuli Venezia Giulia -3,3% da 1.256 a 1.214 su 818 posti e D/P 1,5; Liguria -9% da 1.525 a 1.387 su 862 posti a bando con rapporto D/P di 1,8 come lo scorso anno; le quattro Università dell’ Emilia-Romagna -3,4%, da 5.126 a 4.952 su 3.097 posti e D/P 1,6 stabile; Toscana -8,4% da 4.023 dello scorso anno alle attuali 3.686 su 2.072 posti e D/P che scende da 2,0 a 1,8; Marche -12,4% da 1.267 a 1.110 su 685 posti e D/P stabile a 1,6; Umbria -5,5% da 765 a 723, con D/P stabile a 1,2. Quindi le due Università pubbliche del Lazio -5,7% da 7.115 a 6.712 su 5.766 posti e D/P 1,2 che era 1,3; Puglia -1,6% da 4.581 a 4.508 su 1.623 posti e D/P che sale da 2,7 a 2,8 e Sicilia -2,9% da 6.554 a 6.363 su 2.936 posti a bando e D/P 2,2 stabile.

La presentazione dei dati con ulteriori dettagli sarà effettuata il 12 settembre, nell’ambito della Conferenza nazionale dei corsi di laurea delle Professioni sanitarie.

Angelo Mastrillo
Docente in Organizzazione delle professioni sanitarie – Università di Bologna

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