
Aprire una riflessione sul tema dell’impiego dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario. Questo l’obiettivo dell’evento “Bilanciare l’innovazione con responsabilità professionale”, promosso da Opi Firenze-Pistoia per celebrare la Giornata internazionale dell’infermiere (12 maggio). L’evento si è tenuto nell’Aula magna del Meyer Health Campus di Firenze e si è concluso con il momento dedicato al giuramento dei neolaureati.
In apertura, il videomessaggio di Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi, che ricordando i temi affrontati durante il terzo Congresso nazionale ha ribadito come occuparsi della questione sanitaria significhi garantire un servizio al cittadino: “Dobbiamo tenere presente quello che siamo, che facciamo, che siamo diventati e come ci stiamo evolvendo e che tutto questo lo facciamo per i pazienti. Ripartiamo quindi dal nostro assistito e facciamoci carico di quel gesto assistenziale intriso di scienza, filosofia, competenza, studio e ricerca che è il nostro segno distintivo”.
I saluti delle autorità si sono aperti con Emanuele Gori, direttore sanitario del Meyer. Poi ha preso la parola Simone Bezzini, assessore alla Sanità della Regione Toscana, che ha voluto ringraziare gli infermieri per il loro lavoro: “Se la Regione Toscana, pur in un momento di grande difficoltà per il sistema sanitario, riesce a ottenere esiti di cura tra i più alti del Paese, è merito di tutte le figure sanitarie, inclusi infermieri e infermiere. Davanti a noi abbiamo grandi sfide. In questo quadro che vede progredire le tecnologie anche in ambito sanitario la figura dell’infermiere sarà sempre più cruciale nel tenere assieme la dimensione dell’innovazione con quella dell’umanità dell’assistenza e delle cure”.
“È necessario continuare a lavorare insieme in equipe multidisciplinare a livello territoriale, perché è sul territorio che si determina gran parte della dimensione di vita delle nuove complessità, dalla cronicità alla disabilità alle persone in situazione di maggiore fragilità – ha detto Serena Spinelli, assessora alle Politiche sociali e dell’integrazione sociosanitaria della Regione Toscana -. È quindi necessario riuscire a organizzare una presa in cura multiprofessionale. In questo ambito l’infermieristica ha una centralità non sostituibile, che ha bisogno d’interagire con le altre professionalità per dare risposte complesse a fenomeni complessi”.

Sono seguiti gli interventi di: Mirco Gregorini, direttore del Dipartimento delle Professioni sanitarie dell’Aou Meyer; Paolo Zoppi, direttore del Dipartimento infermieristico e ostetrico della Ausl Toscana Centro; Angela Brandi, direttrice del Dipartimento delle Professioni infermieristiche e ostetriche di Careggi; Franco Alajmo, coordinatore di Cittadinanzattiva; Maria Antonia Rosaria Pata per l’Ordine dei medici di Firenze; Debora Berti, prorettrice dell’Università degli Studi di Firenze.
“Quello dell’intelligenza artificiale è un tema emergente. Per non subirlo è doveroso cominciare a parlarne – ha detto David Nucci, presidente di Opi Firenze-Pistoia, presentando il docufilm realizzato dall’Ordine -. Nel fare questo siamo partiti da lontano, cercando di capire come la popolazione vede l’assistenza infermieristica e cosa sa di quello che è l’operato infermieristico. Ciò ha portato alla realizzazione di un video, realizzato dagli infermieri, sulla base di interviste fatte ai cittadini all’esterno dei nostri presidi ospedalieri. Quello che emerge non è così bello: manca la consapevolezza del ruolo che la nostra figura ricopre, ma ci dà tanti spunti di riflessione, perché come professione dovremmo avere più consapevolezza di quella che è la percezione del nostro lavoro all’esterno, per rendere più visibile e tangibile quello che facciamo”.
Ad aprire gli interventi, da remoto, Gianluca Favero, che con “Restiamo umani: emozioni, umanità e IA” ha sottolineato la necessità di fare attenzione a utilizzare in modo etico l’intelligenza artificiale. “Saranno gli umanisti a guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale, sottraendola al rischio di ‘tirannia della predizione tecnologica’ generata dagli algoritmi. Tra robot e infermieri vincerà l’umano solo se si riuscirà a prevedere un’informazione infermieristica dedicata”, ha precisato Favero, esortando a “rimanere umani” e a non perdere l’umanità, la relazione.
Redazione Nurse Times
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