“Il tema della carenza degli infermieri, lo sappiamo bene, non è solo un problema di retribuzione economica. Bisogna prevedere percorsi che rendano possibili e agevoli prospettive di carriera per ridare attrattività alla professione”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel messaggio inviato ieri alla presentazione, a Roma, del primo Rapporto sulle professioni infermieristiche. Un documento che “può realmente essere uno strumento di orientamento per le istituzioni, di cui faremo tesoro”.
Sempre Schillaci: “Questo Governo ha adottato una serie di interventi per una valorizzazione economica degli infermieri: misure sulla libera professione per chi lavora nel servizio pubblico, indennità per chi è occupato nell’emergenza urgenza e detassazione degli straordinari, per citarne alcune. E anche insieme alla Fnopi abbiamo ragionato sulle misure in itinere per riformare i percorsi specialistici”.
In riferimento alla Giornata internazionale dell’infermiere, celebrata proprio ieri (12 maggio), Schillaci ha spiegato: “Questa ricorrenza richiama l’attenzione sull’importanza che la categoria può dare nel rafforzare i sistemi sanitari e le economie nazionali. Specie in una società longeva come la nostra, che ha bisogni di salute che richiedono sempre più un’assistenza infermieristica”.
Schillaci ha quindi rimarcato l’impegno del Governo nel riportare i giovani a scegliere questo corso di studi, anche e soprattutto investendo sulla motivazione: “Come emerge dal vostro studio, c’è un crescente interesse per le lauree magistrali. I nostri giovani hanno voglia di ampliare le loro conoscenze e hanno legittime ambizioni di crescita. A queste istanze stiamo dando ascolto e vogliamo dare risposte, anche perché ci sta a cuore non solo formare adeguatamente, ma anche trattenere in Italia il nostro capitale umano”.
E ancora: “Dal vostro rapporto emerge che la maggioranza degli intervistati ha indicato una preferenza per il lavoro nella sanità pubblica, mostrando di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale. Una preferenza che oggi assume un significato ancor più fondamentale, considerato il ruolo che gli infermieri sono chiamati a svolgere negli ospedali di comunità e come anelli di congiunzione tra ospedale e territorio”.
Ha aggiunto Schillaci: “Con il progressivo invecchiamento della popolazione e l’incidenza esponenziale di patologie croniche la domanda di salute è profondamente cambiata. E con essa deve cambiare il modello di offerta sanitaria, per poter intercettare adeguatamente i nuovi bisogni di salute e per salvaguardare la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale”.
Guardando al futuro, “la sfida che abbiamo davanti va ben oltre la capacità di curare e di fornire assistenza: richiede investimenti nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria; ci impone di spingere verso l’integrazione ospedale e territorio e verso un approccio che oggi non può che essere multidisciplinare e multisettoriale”, ha detto Schillaci. E ha concluso: “In questo processo di riforma l’infermiere di famiglia e di comunità può svolgere un ruolo cruciale, in team con altre figure, che va sostenuto e valorizzato nell’interesse dei pazienti e a salvaguardia della nostra sanità pubblica”.
Redazione Nurse Times
Articoli correlati
- Schillaci: “Specializzazioni universitarie per risolvere la carenza di infermieri”
- Carenza di infermieri: Schillaci ottimista, ma l’esperto frena
- Schillaci: “In Italia non mancano i medici, ma gli infermieri“
Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi
Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari
Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
Lascia un commento