Dall’atteso aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè le cure che il Servizio sanitario nazionale deve erogare a tutti i cittadini, arrivano nuove prestazioni che diventeranno presto gratuite o da ottenere dietro il pagamento del ticket.
L’ultimo aggiornamento risale a quasi otto anni fa (2017), con le nuove prestazioni che, di rinvio in rinvio, alla fine sono entrate in vigore soltanto lo scorso 1° gennaio e con tanto di ricorsi al Tar per la definizione delle nuove tariffe. Ora il ministero della Salute ha deciso di accelerare per non far passare più tanto tempo, visti anche l’arrivo continuo di nuove tecnologie e i bisogni di salute dei pazienti in costante crescita.
In pista ci sono due decreti: un decreto ministeriale “iso-risorse” che interviene su alcune definizioni e nuove esenzioni e un Dpcm che prevede uno stanziamento di 149 milioni di euro all’anno per finanziare appunto le nuove prestazioni. I due provvedimenti sono attesi a breve in Conferenza Stato-Regioni per il via libera che potrebbe arrivare già nella seduta del prossimo 7 maggio. Resta da capire quanto e come i nuovi Lea saranno davvero erogati da tutte le Regioni, visto che le pagelle del ministero fanno spesso vedere ritardi e buchi.
Ma vediamo nel dettaglio cosa cambia per i pazienti. Per quanto riguarda la salute femminile ci sono varie novità: durante la gravidanza entrano a carico del Ssn i test per il virus citomegalovirus, per gli anticorpi IgC e IgM, così come sarà gratuito anche il nuovo test prenatale Nipt su Dna fetale – già previsto in alcune Regioni – per le principali trisomie (13, 18, 21), che potrebbe riguardare oltre 90mila donne l’anno.
Per oltre 10mila donne l’anno a rischio genetico ereditario di tumori alla mammella e all’ovaio entrano una serie di prestazioni, tra screening e sorveglianza (visite, cografie, consulenze, ecc.), che puntano alla ricerca delle varianti dei geni Brca1 e Brca 2 in donne con familiarità di casi. L’obiettivo è la diagnosi precoce del tumore.
Grandi novità anche per gli screening neonatali, oltre alla Sma, entrano nei Lea anche il “monitoraggio” di altre otto malattie rare molto gravi e otto nuove patologie metaboliche, come la Scid o le malattie di Fabry e Gaucher. Significativo anche l’intervento – da solo vale 63 milioni – relativo alle sedute terapeutiche (al massino 20 l’anno) per disturbi alimentari, come bulimia e anoressia, che entrano anche nell’elenco delle malattie con condizioni croniche e invalidanti.
Sul fronte delle esenzioni per patologia entrano la fibromialgia nelle forme gravi e la nalattia polmonare da micobatteri non tubercolari, mentre per altre malattie già esenti, come asma grave, psicosi, colite ulcerosa, epatite cronica e cirrosi epatica, diventano gratuite nuove prestazioni.
Nel decreto ministeriale viene infine anche rivista la definizione di “ausilio su misura” per i disabili, che tocca da vicino il settore dela protesica ed è definito appunto “il dispositivo fabbricato appositamente sulla base di una prescrizione scritta di qualsiasi persona autorizzata dal diritto nazionale in virtù della sua qualifica professionale, che indichi, sotto la responsabilità di tale persona, le caratteristiche specifiche di progettazione, e che è destinato a essere utilizzato solo per un determinato paziente”.
Redazione Nurse Times
Fonte: DottNet
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