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Autista soccorritore, Cimo: “Bene l’istituzione, ma non sia un alibi per demedicalizzare i mezzi di soccorso”

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“Sebbene l’obiettivo della proposta di legge sia condivisibile e la Cimo sia pienamente favorevole all’istituzione della figura professionale dell’autista soccorritore, esprimiamo il timore che tale norma possa rappresentare un alibi utilizzato dalle Regioni per procedere verso un’ulteriore, pericolosa demedicalizzazione dei mezzi di soccorso”. Così Andrea Piccinini, responsabile del Coordinamento Emergenza-Urgenza 118 e vicepresidente del sindacato medico Cimo, audito in Commissione Affari sociali della Camera sulla proposta di legge che istituisce la figura dell’autista soccorritore.

“Considerato il progressivo incremento delle professioni sanitarie con competenze che spesso si sovrappongono, ma con responsabilità finali che ricadono quasi sempre sul medico, occorre dunque definire ruoli e responsabilità di ciascun professionista, a partire dall’atto medico”, ha aggiunto.

Quella dell’autista è una figura che si è evoluta nel tempo, passando da semplice conducente di mezzi di soccorso a operatore con competenze specifiche ed è oggi impegnata in attività di assistenza sul paziente sulla base di protocolli sanitari predefiniti. La proposta di legge intende delineare e rendere omogenei sul territorio nazionale la formazione, i criteri di accesso, le competenze e le attività che l’autista soccorritore può svolgere.

Ecco le indicazioni fornite dal Cimo in merito alla proposta di legge sull’autista soccorritore:

  • dettagliare in un allegato tecnico le attività che l’autista soccorritore è abilitato a svolgere e le competenze e conoscenze necessarie per il loro svolgimento;
  • individuare criteri di certificazione omogenei tra operatori volontari e operatori dipendenti che consentano di non disperdere il prezioso apporto del personale volontario;
  • rendere omogeneo su tutto il territorio nazionale il percorso formativo degli autisti soccorritori e il riconoscimento dei crediti formativi da attribuire a titoli e a servizi pregressi;
  • prevedere l’obbligo di un tirocinio pratico;
  • prevedere l’obbligo di accreditamento delle strutture deputate alla formazione del personale, che dovrà essere affidata a professionisti sanitari e operatori tecnici in possesso di specifica qualificazione e di idonee e certificate competenze professionali.

Redazione Nurse Times

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