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Anziani e fratture del femore, Schillaci: “Grandi progressi negli interventi chirurgici, ma permangono differenze tra regioni”

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Nel suo intervento alall’Istituto Superiore di Sanità per il convegno “L’impegno italiano per le fratture da fragilità” il ministro ha rimarcato l’importanza di istituire un Registro italiano.

“Sono stati compiuti grandi progressi nel garantire al paziente over 65 l’intervento chirurgico per frattura del femore entro 48 ore dal ricovero, riducendo mortalità e complicanze post-operatorie, e migliorando gli outcome di salute”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto al convegno “L’impegno italiano per le fratture da fragilità”, a Roma, all’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

“I risultati del Piano nazionale esisti (Pne) 2023 – ha dichiarato Schillaci – evidenziano un miglioramento della tempestività di questo intervento chirurgico, con il 59% di pazienti operati tempestivamente, contro il 53% del 2022 e il 48% del 2021. Tuttavia permane una notevole variabilità a livello territoriale, poiché in molte regioni i valori restano bassi”.

Sempre Schillaci: “Le fratture da fragilità rappresentano una delle principali criticità che interessano le persone in età avanzata e i pazienti affetti da malattie rare dell’osso. Le proiezioni demografiche pongono l’Italia tra le nazioni più longeve al mondo. Un traguardo indicativo della qualità del nostro Servizio sanitario nazionale, ma che impone la necessità di proseguire, come stiamo già facendo, sulla strada della promozione della prevenzione e di un’adeguata gestione delle patologie legate all’invecchiamento”.

Tra queste, appunto, la fragilità ossea, “che costituisce non soltanto un grave problema dal punto di vista clinico, ma anche un significativo onere sociale ed economico per il nostro sistema sanitario”. Un impatto che potrebbe crescere, visto che in Italia “gli over 65 potrebbero rappresentare il 34-35% della popolazione entro il 2050 e che sono destinati ad aumentare anche i cosiddetti grandi anziani”.

Schillaci sposa la prospettiva di un Registro italiano sulle fratture da fragilità, presentata nel corso del convegno: “Un sistema di monitoraggio capillare permetterebbe di raccogliere dati preziosi sulla frequenza e sugli esiti delle fratture, facilitando l’elaborazione di politiche sanitarie mirate. La collaborazione tra Iss, Osservatorio per le fratture da fragilità Italia, società scientifiche e associazioni dei pazienti sarà cruciale per la realizzazione di questo progetto”.

E ancora: “Strumenti come i registri, sviluppati con particolare attenzione alla qualità dei dati, permettono di pianificare strategie sanitarie efficaci, migliorare la sicurezza dei pazienti e garantire trasparenza. Siamo tutti consapevoli che serve un impegno condiviso per costruire, ampliare e mantenere attiva la rete di collaborazione con le Regioni e le altre istituzioni coinvolte nell’implementazione della raccolta dei dati e tutta l’infrastruttura necessaria per la piena operatività di qualsiasi registro nazionale”.

Infine Schillaci ha evidenziato: “L’importanza della promozione della salute delle ossa non riguarda solo le istituzioni sanitarie, ma coinvolge i cittadini, gli operatori sanitari e la società nel suo complesso. Dobbiamo costruire insieme una cultura della prevenzione, basata su conoscenze scientifiche solide e su un impegno comune per migliorare la qualità della vita dei nostri anziani”.

Redazione Nurse Times

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