Massi e Baccelli (Uneba): soddisfatti per il rinnovo del contratto e il riconoscimento ai lavoratori, ma ora serve una forte interlocuzione con le Regioni
Firmata venerdì 20 dicembre 2024 a Roma l’ipotesi di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro Uneba, che si applica a circa 135 mila lavoratori, principalmente del settore sociosanitario, socioassistenziale ed educativo. Uneba è la più longeva e rappresentativa organizzazione di categoria del settore, con oltre 1000 enti associati, in gran parte enti non profit di radici cristiane.
L’accordo sottoscritto da Uneba con i sindacati firmatari (Cgil Fp, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uil Fpl, Uiltucs) prevede un aumento di 145 euro mensili al livello 4 S, e in proporzione per gli altri livelli.
L’aumento verrà erogato secondo una scansione temporale concordata dalle parti. E’ prevista una clausola di salvaguardia ed il mantenimento dell’articolazione su due livelli, nazionale e territoriale.
Il nuovo contratto porta novità anche nella disciplina del tempo determinato, della maternità, della gradualità, dei tempi di vestizione.
Introduce alcune novità nella declaratoria dei profili professionali, tra cui l’abolizione del 7° livello.
L’ipotesi di rinnovo passa ora all’esame del consiglio nazionale Uneba e delle assemblee sindacali. In caso di parere positivo, la firma del contratto avverrà a gennaio 2025 e il nuovo contratto sarà in vigore dall’1.1.25.
Gli enti associati Uneba sono oltre 1000, con presenza in tutta Italia.
NUOVO CONTRATTO, IL COMMENTO DI UNEBA
“Siamo soddisfatti – commentano il presidente Uneba Franco Massi e il segretario nazionale Alessandro Baccelli – del traguardo raggiunto: il rinnovo è un necessario e doveroso riconoscimento per decine di migliaia di lavoratori che ogni giorno si dedicano all’assistenza di anziani non autosufficienti, persone con disabilità, minori in difficoltà e altre persone fragili”.
“Ora – proseguono Massi e Baccelli -. rilanciamo l’impegno a livello territoriale: serve una forte interlocuzione con le Regioni per avere anche da loro un più forte sostegno per il settore sociosanitario”.
Redazione Nurse Times
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