Home Infermieri Normative Le richieste della FNC Ipasvi in commissione sanità al senato sulla responsabilità professionale
Normative

Le richieste della FNC Ipasvi in commissione sanità al senato sulla responsabilità professionale

Condividi
La Federazione Ipasvi scrive al presidente del Senato: "Si metta in agenda il Ddl Lorenzin"
Condividi

LE RICHIESTE DELLA FNC IPASVI IN COMMISSIONE SANITA AL SENATO SULLA RESPONSABILITA PROFESSIONALE

senato

Tempo di audizioni in commissione Igiene e Sanit a Palazzo Madama sul Ddl 2224 e connessi (responsabilità professionale del personale sanitario). E dopo le società scientifiche, oggi (17 Marzo) stata la volta delle Federazioni e quindi dell’IPASVI.

Nell’audizione al Senato la Presidente Barbara Mangiacavalli ha in sostanza voluto portare quelle che sono le proposte per completare la legge con posizioni in orbita multi professionale come il coordinamento del Risk Management, previsto con fondi nell’ultima legge di Stabilità, ed il miglioramento nel passaggio alla Camera del disegno di legge con la gestione del rischio clinico da competenza medica a lavoro d’equipe multi professionale.

La questione delle linee guida uniformanti le attività sanitarie basate su best-practice ma elaborate da tutti i protagonisti del mondo sanitario avvalendosi non solo delle comunità medico-scientifiche ma anche dalle comunità tecnico-professionali, infatti rammenta la Presidente:Si renderebbe possibile la partecipazione effettiva di tutte le componenti professionali sanitarie alla predisposizione delle linee guida, fatto questo importante perchè risultino elaborate oltrechè in base ai criteri previsti dalla letteratura scientifica, anche secondo le evidenze cliniche e assistenziali reali.

Non da meno la necessità che l’Istituto Superiore della Sanità diventi garante del processo di accreditamento di tali linee guida accompagnate da un processo riconoscibile e condiviso.

Si chiede inoltre, confermando la volontà dell’obbligo assicurativo per i professionisti sanitari per colpa grave ed un’assicurazione a carico delle strutture sanitarie – pubbliche e private per responsabilità civile, di dare titolarità per le azioni di rivalsa alla Corte dei conti ed ampliare le assicurazioni alla responsabilità extracontrattuale portando come esempio l’orario di lavoro: Con l’avvento della normativa Ue nel caso un fatto avvenga al di fuori dell’orario previsto, può infatti indurre l’assicurazione a impugnare la polizza perchè la prestazione avvenuta non nel periodo teoricamente assicurato. Questo porta, oltre al danno per il professionista, anche al rischio che dalla medicina difensiva si passi a un’assistenza a tempi rigidi, spesso impossibile per soddisfare le necessità cliniche e dare reale risposta ai bisogni dei cittadini.

Quindi ritiene necessaria la scelta del broker assicurativo da parte di Federazioni ed Enti previdenziali secondo la normativa vigente soprattutto al fine di calmierare i prezzi delle polizze e avere una garanzia di efficacia.

Riguardo i CTU (consulenti d’ufficio) e CPU (consulenti di parte) figure professionali indispensabili nel caso di procedimenti amministrativi e penali implicanti atti sanitari complessi che necessitano di consulenza tecnica e di perizia la rappresentante infermieristica chiede come per il Governo Clinico una multidisciplinarità ma anche una specificità professionale infermieristica in seno alla consulenza infatti spiega in commissione: anche in considerazione del fatto che la giurisprudenza ha definito negli ultimi tempi autonoma la responsabilità degli atti compiuti da infermieri rispetto a quelli di altri professionisti, fino a condanne a questi per non aver verificato errori di altri (Cassazione sen. 2192/ 2015).

E sempre la giurisprudenza (Cassazione sen. 2541/2016) ha stabilito che l’infermiere non ausiliario del medico, ma professionista sanitario e assume responsabilità di tipo omissivo riconducibili a una specifica posizione di garanzia nei confronti del paziente, del tutto autonoma rispetto a quella del medico. E ha precisato anche che la responsabilità della formazione del personale infermieristico in capo al personale infermieristico stesso ed esula dalle prerogative dirigenziali del direttore o primario del reparto. Quindi, appare corretto che anche la responsabilità sanitaria in caso di procedimenti civili e/o penali, ove ci siano da considerare aspetti tecnici, sia valutata da professionisti appartenenti alla stessa categoria professionale.

Nicola Tortora

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati