Introduzione di Giuseppe Papagni
Grande interesse per il progetto editoriale targato Nurse Times denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis). Sono numerosi i lavori di tesi di laurea che giungono al nostro indirizzo mail [email protected].
La dott.ssa Paola Scotti, laureatasi presso l’Università “La Sapienza” di Roma, sede S.Camillo/Forlanini, presenta il suo lavoro di tesi dal titolo “Conservazione allogenica del sangue del cordone ombelicale”.
…di Paola SCOTTI
Le cellule staminali ematopoietiche sono progenitori cellulari in grado di auto – rinnovarsi e di dare origine a tutte le cellule specializzate che costituiscono vari tessuti e organi.
Possono essere ottenute da sangue periferico da midollo osseo o da sangue del cordone ombelicale; in quest’ultimo caso l’incidenza di rigetto in caso di trapianto di midollo osseo è inferiore.
Le cellule del donatore, nel caso di un trapianto allogenico sostituendosi al MO del paziente – in regime di condizionamento – hanno il compito specifico di eliminare le cellule malate reduci dalla chemio e/o radioterapia; grazie ai GB del donatore di riconoscere come estranee e distruggere le cellule malate residue; questa pulizia non può ovviamente verificarsi se fossero state infuse le cellule proprie, che oltretutto potrebbero anche contenere cellule malate residue (nel caso cioè di trapianto autologo).
I vantaggi derivati dall’uso delle cellule staminali ematopoietiche risultano scientificamente provati su tantissime patologie comprovate annualmente dall’ EBMT.
Altri canali di ricerca ne descrivono un possibile utilizzo nel trattamento di ictus, traumi cranici, lesioni midollari, infarti e diabete.
Detto ciò la nomativa italiana si pronuncia col DM 18/11/2009 consentendo, nell’ambito dei sevizi garantiti a carico del SSN la conservazione allogenica del cordone ai fini solidaristici.
Nonostante ciò, analizzando i report nazionali del registro italiano donatori midollo osseo (ibmdr) e dell’inventario delle Banche di sangue del cordone ombelicale (SCO) osserviamo addirittura un calo nell’approvvigionamento di unità cordonali e una supremazia tra queste delle allo-dedicate, autologhe.
METODI
Si è voluto andare a verificare con la somministrazione di 205 interviste (12 domande su scala Likert ordinale) quanto la popolazione avesse accesso a queste informazioni; abbiamo qualificato 5 sottocampioni, tra professionisti sanitari, e profani, genitori e non.
Ci siamo serviti di nozioni di statistica descrittiva misurando la media e la deviazione standard per le frequenze di punteggi delle diverse popolazioni; ricordandocene il suo significato quale variabile aleatoria e distribuzione di probabilità.
La statistica inferenziale, invece, si propone di fare nuove affermazioni a proposito di dati che non possediamo, per mezzo di una elaborazione matematica derivata dalla teoria delle probabilità.
Abbiamo utilizzato il test del χ2, del t di Student e il coefficiente di correlazione.
Verificando col test del chi 2 se le differenze riscontrate ta le popolazioni potessero esser riferibili al caso questo viene rifiutato.
Dalle osservazioni fatte cresce l’intento di operare a una campagna di educazione che parta intanto proprio da noi operatori.
La promozione della salute, l’empowerment del paziente, e la facilitazione di una efficace educazione sono elementi essenziali del nursing.
Allegato
Tesi: CONSERVAZIONE ALLOGENICA DEL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE
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