Un recente studio pubblicato su ‘BMJ Oncology’ ha evidenziato progressi significativi nel campo della diagnosi precoce del cancro, presentando un promettente test basato sulle proteine del sangue.
Questo approccio potrebbe rivoluzionare la individuazione tempestiva di 18 tipi di tumori solidi, aprendo la strada a nuove strategie cliniche. Il presidente del comitato tecnico-scientifico di Aduc, Primo Mastrantoni, ha sottolineato l’importanza di questa ricerca e la sua potenziale impatto positivo sulla salute pubblica.
Come funziona
Un test innovativo basato sul proteoma, l’insieme completo di proteine presenti nel corpo umano, potrebbe rappresentare una pietra miliare nella diagnosi precoce di diverse forme di cancro. La ricerca, recentemente pubblicata su ‘BMJ Oncology’, ha esaminato la capacità di questo test nel rilevare tumori nelle fasi iniziali, senza generare falsi positivi.
L’attuale scenario
Attualmente, la mancanza di test efficaci per la diagnosi preliminare di molti tumori è una sfida significativa. Quasi il 60% dei decessi correlati al cancro è attribuibile a tumori per i quali non esiste un test di screening adeguato. I metodi esistenti, come la colonscopia e la mammografia, presentano limiti in termini di invasività, costi elevati e scarsa accuratezza negli stadi iniziali della malattia.
Il test proteomico
Gli studiosi hanno raccolto campioni di sangue da pazienti asintomatici, dimostrando che la misurazione di un particolare pool di proteine plasmatiche potrebbe individuare e differenziare diversi tipi di tumori. La sensibilità complessiva del test è stata del 90% per i maschi e dell’85% per le femmine, con una specificità del 99%. Questi risultati preliminari aprono la strada a un futuro test di screening multi-cancro con elevata precisione nella individuazione di 18 tumori solidi.
Prospettive future
Primo Mastrantoni ha sottolineato che, nonostante la promettente natura di questi risultati, ulteriori ricerche sono necessarie per confermare l’efficacia del test. Tuttavia, questo studio rappresenta una prova dell’utilità potenziale dell’analisi proteomica nel primo stadio di sviluppo di vari tipi di neoplasie. La prospettiva di affrontare in anticipo alcune patologie con elevate probabilità di cura definitiva è una notizia positiva per la salute pubblica.
Redazione Nurse Times
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