Uno studio coordinato da Chenhao Li, del Broad Institute del MIT di Boston e pubblicato su Cell mostra gli effetti positivi dei batteri appartenenti al genere Oscillibacter sui livelli di colesterolo. I ricercatori hanno coinvolto 1.429 partecipanti dello studio di Framingham, svelando nei batteri la presenza di precisi meccanismi enzimatici in grado di metabolizzare il colesterolo.
In particolare, è emersa la presenza in Oscillibacter di enzimi analoghi a IsmA e alla colesterolo-alfa-glucosiltransferasi (CgT), suggerendone la capacità di trasformare il colesterolo attraverso vie metaboliche diversificate, tra cui la glicosilazione e la deidrogenazione.
Dall’analisi metabolomica si evince come i ceppi di Oscillibacter isolati possano produrre metaboliti derivati, come il colestenone e la colesterolo-alfa-D-glucoside, implicati in questi processi metabolici. Inoltre lo studio evidenzia che l’interazione fra specifici microbi e metaboliti intestinali è correlata a indicatori di salute cardiovascolare, come i trigliceridi e il colesterolo Hdl plasmatico.
Comprendere appieno queste associazioni potrà fornire in futuro l’opportunità di mettere a punto nuove strategie terapeutiche per la modulazione del microbioma e la conseguente salute cardiovascolare.
Redazione Nurse Times
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