Nel mondo della sanità si guardano spesso gli esponenti del personale sanitario come figure invincibili, sempre pronte ad affrontare ogni emergenza con competenza e determinazione. Tuttavia anche loro presentano fragilità che in molti casi rimangono invisibili. Quando indossano la divisa o il camice, tutte queste emozioni e vulnerabilità possono passare in secondo piano. È fondamentale ricordare che, prima di tutto, ci sono i pazienti.
È vero, in passato abbiamo visto esempi di cattiva gestione e di mancanza di empatia. Tuttavia, come in tutte le realtà umane, ci sono professionisti più empatici e altri meno. Statisticamente, chi lavora nel settore sanitario è spesso esposto ad alti livelli elevati di stress, derivanti da situazioni umane complesse. Per questo motivo molte strutture hanno attivato sportelli di supporto psicologico, dove il personale può trovare ascolto e aiuto.
Ogni giorno i professionisti della salute scelgono di salvare vite, spesso mettendo in secondo piano le proprie esigenze e la propria vita privata. Sacrificano i fine settimana, le feste e anche momenti importanti come le recite dei propri bambini. Questo lavoro non fa sconti, e la loro presenza è fondamentale nei momenti di crisi.
Non stiamo chiedendo elogi per la scelta che abbiamo fatto, ma piuttosto un rispetto maggiore per il ruolo che svolgiamo e un riconoscimento adeguato da parte delle istituzioni. Ogni paziente merita le migliori cure e noi, come operatori sanitari, meritiamo di essere valorizzati e sostenuti nel nostro compito.
La nostra dedizione deve essere apprezzata non solo nei momenti di difficoltà, ma come parte integrante della nostra missione quotidiana. Un grazie a tutti coloro che, come noi, scelgono di mettersi al servizio degli altri.
Matteo Lucio Maiolo
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