I risultati di un recente studio pubblicato da Science Immunology indicano che “l’infezione da SARS-CoV-2 genera una memoria delle cellule B di lunga durata fino a 8 mesi post-infezione, che potrebbe essere protettiva contro la malattia sistemica in caso di reinfezione”. La ricerca ha valutato la longevità e l’immunofenotipo delle cellule Bmem specifiche per SARS-CoV-2 in pazienti COVID-19.
Un totale di 36 campioni di sangue sono stati ottenuti da 25 pazienti COVID-19 tra 4 e 242 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, inclusi 11 campioni accoppiati. Sebbene le IgG sieriche contro il recettore dello spike (RBD) e della proteina del nucleocapside (NCP) siano state identificate in tutti i pazienti, i livelli di anticorpi hanno iniziato a diminuire 20 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi.
Le cellule Bmem specifiche per RBD e NCP esprimevano prevalentemente anticorpi IgM + o IgG1 +e hanno continuato ad aumentare fino a 150 giorni.
IgG + Bmem RBD-specifici erano prevalentemente CD27 + e il numero era significativamente correlato con il numero di cellule T helper follicolari circolanti.
La risposta anticorpale SARS-CoV-2 si contrae durante la convalescenza con la persistenza di cellule Bmem specifiche per RBD e NCP. Il rilevamento citometrico a flusso di cellule Bmem specifiche per SARS-CoV-2 consente il rilevamento della memoria immunitaria a lungo termine a seguito di infezione o vaccinazione per COVID-19.
- Parto più sicuro con l’ecocardiografia del cuore fetale all’inizio del travaglio
- Corso Ecm (5 crediti) Fad gratuito per infermieri: “Microbiota e differenze di genere”
- Asst Valle Olona: concorso per 50 posti da infermiere
- Asp “Casa per Anziani” di Cividale del Friuli (Udine): avviso aperto per reclutamento di infermieri
- FNOPI lancia l’allarme sul decreto attuativo per l’accesso a Medicina: quali ripercussioni per l’Infermieristica?
Fonte: salutedomani.com
Lascia un commento