Nel mondo, i malati di SLA aumenteranno da 200.000 a 370.000 nel giro di 25 anni. Ad affermarlo è una ricerca italo-americana pubblicata su Nature.
Secondo uno studio italo-americano pubblicato su Nature, nel 2040 i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) presenti in tutto il mondo aumenteranno del 32%. Le persone colpite dalla malattia, perciò, aumenteranno da circa 200.000 (dati del 2015) a oltre 370.000. Ma non solo: le più colpite saranno le donne, con un aumento di ben 40 punti percentuali.
Per produrre tali risultati, il cui obiettivo principale è fornire informazioni preziose per la programmazione degli interventi sanitari e l’allocazione di risorse a favore dei malati, i ricercatori hanno analizzato l’incidenza della malattia in 10 Paesi e regioni del mondo.
Il preoccupante incremento non sarà omogeneo sul pianeta: in Europa, ad esempio, si arriverà al 20% (da 28.000 casi si passerà a 35.000, con un’impennata nelle donne da 13.000 a 16.000) mentre negli Stati Uniti, passando da 21.000 a 30.000 casi, i malati cresceranno del 35%. Ma non finisce qui: i paesi più “colpiti” saranno la Cina, con oltre il 50% e l’Africa, dove si arriverà addirittura ad un aumento del 100%.
La ricerca, condotta dal professor Adriano Chiò (responsabile del Centro SLA delle Molinette di Torino) in collaborazione con il dottor Bryan Traynor del National Institutes of Health di Bethesda, è considerata la prima di questo tipo sulla Sclerosi Laterale.
La SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica (conosciuta anche come malattia di Lou Gherig o malattia di Charcot), è una rara malattia degenerativa progressiva che interessa i motoneuroni, ovvero le cellule nervose responsabili del movimento di tutta la muscolatura volontaria. La progressiva perdita di forza muscolare che ne deriva, porta inevitabilmente nel tempo alla paralisi completa, alla compromissione dei muscoli respiratori e quindi al blocco respiratorio. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la mente e le capacità intellettive rimangono inalterate così come la sfera sensoriale, sessuale e sfinteriale (sia vescicale, sia intestinale). Nonostante i progressi della ricerca e della scienza, ad oggi la SLA rimane ancora una malattia per molti aspetti sconosciuta, per cui non esiste una terapia efficace.
Fonti: Nature
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