Sempre in primo piano l’allerta per il virus Zika. E’ stato infatti rilevato negli USA il primo caso di contagio per via sessuale, la notizia è stata data dal Dallas County Health and Humas Services Department. La persona contagiata non aveva effettuato alcun viaggio nelle zone colpite dal virus ma il partner era tornato da poco dal Venezuela.
L’autorità sanitaria ha precisato che al momento non sono segnalati casi di contagio locale del virus tramite zanzare ma nonostante ciò i casi possono essere “importati” da chi torna dall’America Latina e dai Caraibi. Sarebbero invece sei nella contea di Harrys i pazienti che hanno riportato il virus al ritorno dai Paesi più colpiti.
C’è da dire però che questo non è in effetti il primo caso di contagio per via sessuale: già nel 2013 nella Polinesia francese il virus era stato isolato nello sperma di un paziente che presentava problematiche alla prostata ma nonostante ciò le zanzare sembrano essere il vettore principale non ci sono infatti attualmente studi sul periodo durante il quale il virus resta attivo nelle secrezioni vaginali ma è plausibile che la trasmissione avvenga durante le fasi precoci della malattia.
Il metodo migliore di prevenzione per i viaggiatori è quello di astenersi per un periodo dai rapporti sessuali e l’utilizzo del preservativo.
Altro aspetto non da poco da considerare è quello del pericolo delle trasfusioni di sangue infetto, per scongiurare questi eventi è bene che passino 28 giorni prima della donazione di sangue.
La vera soluzione sarebbe ovviamente quella di un vaccino ma per fare questo bisogna provare la stretta correlazione tra il virus ed i casi di microcefalia con esami autoptici sui nati morti. La Biotech Internationale limited, industria farmaceutica indiana ha presentato una richiesta di brevetto circa 9 mesi fa.
Intanto si registrano altri due casi in Europa: in Irlanda due persone di ritorno dalle zone interessate ed altre due in Australia. Sono 28 i Paesi nei quali il virus è diffuso: dal Messico, a Capoverde, al Brasile, aumentano però i casi di microcefalia in Brasile e si è passati dai 270 casi di una settimana fa a 404, in 17 casi è stato possibile dimostrare che la madre durante la gravidanza era stata infettata dal virus.
La diagnosi. Si basa sui sintomi e sulla raccolta delle notizie che riguardano il paziente (quali punture di zanzara o viaggi recenti in una zona a rischio) e viene confermata da esami del sangue.
Come si cura. Per moltissime malattie virali, anche le più comuni, non c’è una vera e propria terapia, si aspetta che l’organismo reagisca per fermare il virus. Non esiste un vaccino
Non è mortale. A oggi non sono noti casi di pazienti morti a causa del virus Zika: i sintomi causati dalla malattia sono blandi e durano pochi giorni.
Come si previene. Non essendoci cura o vaccino, il modo migliore per arginarne la diffusione è ridurre le possibilità di contagio, tenendo soprattutto sotto controllo le popolazioni di zanzare.
I Paesi a rischio. Sulla base delle informazioni e dei bollettini epidemiologici internazionali si possono distinguere: Paesi in cui al momento sono in corso epidemie di virus Zika a rapida evoluzione, con trasmissione in aumento o diffusa: Colombia, Brasile, Suriname, El Salvador, Guiana Francese, Honduras, Martinica (Dipartimento francese d’oltremare), Messico, Panama, Venezuela Paesi in cui al momento vengono segnalati casi e trasmissione sporadica a seguito di introduzione recente del virus Zika: Barbados, Bolivia, Ecuador, Guadalupe, Guatemala, Guyana, Haiti, Porto Rico, Paraguay, Saint Martin.
Allarme Organizzazione mondiale della sanità. Il virus Zika nelle Americhe «si sta diffondendo in maniera esplosiva», tanto che nel prossimo futuro sono attesi fino a 3-4 milioni di casi.
Il consiglio del ministero della Salute. ll ministero della Salute italiano ha emanato una circolare per mettere in guardia chi viaggia. I consigli, il primo dei quali è evitare le zone colpite se si è in gravidanza o malati cronici gravi saranno affissi sotto forma di poster in tutti i punti di ingresso internazionali.
Per altri approfondimenti vi rimandiamo al nostro precedente articolo “Virus Zika, quattro casi anche in Italia”
Mina Cucinotta
Allegati:
- poster affisso nei porti e aeroporti aperti al traffico internazionale – Ministero della Salute
- circolare 27 gennaio 2016 – Infezioni da Virus Zika – Misure di prevenzione e controllo – Ministero della Salute
- Dichiarazione del Primo Meeting del Comitato di Emergenza RSI su Virus Zika – Ministero della Salute – OMS
Fonti:
www.who.int
www.corriere,it
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