L’associazione Nessuno tocchi Ippocrate seganala la denuncia “dura e documentata” a opera di Stefano Bourelly, dell’Ufficio Gare e appalti della Bourelly Health Service S.r.l., che mette sotto accusa le distorsioni nel sistema di impiego delle organizzazioni di volontariato (ODV) nel settore sanitario. Una prassi consolidata, ma mai realmente indagata, che stando alla segnalazione altererebbe gravemente la concorrenza, danneggerebbe i lavoratori del soccorso e, soprattutto, rischierebbe di compromettere la sicurezza dei cittadini.
Due pesi, due misure: tra rimborsi spese e appalti
Nel mirino, in particolare, l’utilizzo ambiguo e strumentale della natura giuridica delle organizzazioni di volontariato, che permetterebbe di operare su due binari paralleli e apparentemente inconciliabili, a seconda del tipo di rapporto con la Asl di riferimento:
- Nelle attività a rimborso spese, dove l’Asl copre i costi dichiarati dall’associazione, si assiste a un impiego prevalente di personale dipendente, spesso con contratti formali, ma – come riportato da alcune segnalazioni – con la richiesta illecita di restituire in contanti una parte dello stipendio. Un’ipotesi gravissima, che configurerebbe reati fiscali e sfruttamento lavorativo.
- Nei bandi di gara pubblici, invece, le stesse associazioni si presentano con offerte economiche fortemente al ribasso, giustificando la congruità dell’offerta con l’impiego di “volontari” retribuiti con compensi simbolici, come 4,16 euro l’ora per turni di 12 ore. Una paga che, se confermata, renderebbe evidente il mancato rispetto dei contratti collettivi nazionali e delle norme sul lavoro.
Il paradosso dei costi
La conseguenza, sottolinea l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, è una disparità impressionante nei costi del medesimo servizio: una postazione h24 con autista e infermiere costa alla Asl circa 35.000 euro al mese se gestita in regime di rimborso spese, ma solo 20.000 euro se assegnata tramite gara d’appalto. Un divario che desta sospetti e porta a una domanda inevitabile: come può lo stesso servizio costare il 40% in meno, senza sacrificare la qualità o la legalità?
Il caso Asl Napoli 3 Sud
Emblematico è quanto avvenuto recentemente con la gara per i trasporti secondari della Asl Napoli 3 Sud: su una base d’asta da 20 milioni di euro, alcune organizzazioni di volontariato avrebbero presentato offerte con un ribasso di 6 milioni, aggiudicandosi il servizio per soli 14 milioni. Ribassi che, secondo la denuncia, sarebbero resi possibili solo grazie all’impiego di pseudo-volontari sottopagati, andando a minare l’equilibrio economico e legale dell’intero sistema.
Bourelly: “O si lucra o si lavora in perdita”
“Delle due l’una – afferma Stefano Bourelly -: o le organizzazioni di volontariato gonfiano i rimborsi spese nei convenzionamenti, oppure offrono in perdita negli appalti pubblici. In entrambi i casi siamo di fronte a una distorsione che grida vendetta e a una concorrenza sleale verso le aziende che rispettano le regole e il contratto nazionale”.
Le conseguenze: sicurezza e diritti a rischio
Il quadro che emerge è preoccupante e tocca vari livelli:
- la sicurezza dei pazienti, affidati a personale esausto e mal retribuito, con ricadute sulla qualità dell’intervento;
- la dignità dei lavoratori del soccorso, sfruttati e sottopagati, in violazione del Ccnl e dei diritti fondamentali;
- lo spreco di risorse pubbliche, tra rimborsi gonfiati e ribassi irrealistici che falsano il mercato;
- la mancata creazione di lavoro regolare, che dovrebbe essere incentivata proprio attraverso gare trasparenti eque.
L’appello: stop al volontariato di facciata
L’associazione Nessuno tocchi Ippocrate condivide la segnalazione di Stefano Bourelly affinché le istituzioni intervengano con urgenza per fare luce su un sistema che rischia di trasformare il volontariato in strumento di dumping economico e sfruttamento sociale. “È ora di dire basta – si legge nella nota – e di riportare legalità, etica e trasparenza nel sistema dei soccorsi sanitari. Le regole devono valere per tutti, senza eccezioni legate alla forma giuridica”. La sanità non può essere svenduta al miglior ribasso. La vita delle persone e la dignità di chi le soccorre valgono più di un appalto.
Redazione Nurse Times
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