Un grave episodio di violenza sessuale è emerso solo recentemente, nonostante i fatti siano accaduti ad agosto.
Un’infermiera ha deciso di denunciare un medico per averla molestata sessualmente mentre si trovavano insieme in ascensore. Secondo quanto riportato, l’uomo avrebbe toccato più volte le parti intime della collega, che, colta di sorpresa e sotto shock, non è riuscita a reagire subito.
Dopo l’accaduto, l’infermiera si è confidata con il suo coordinatore, il quale l’ha invitata a denunciare l’episodio alle autorità presenti in ospedale. Tuttavia, ancora profondamente scossa, la vittima ha preferito tornare a casa, lasciando il medico libero di proseguire la sua attività lavorativa come se nulla fosse successo.
Il trauma emotivo ha continuato a perseguitarla per settimane, finché, la scorsa settimana, ha trovato la forza di presentare un esposto in procura accusando il medico di violenza sessuale. In un’intervista al quotidiano “Il Gazzettino”, l’infermiera ha dichiarato: “Con quel medico ho sempre avuto buoni rapporti di lavoro, nulla di più. Non avrei mai pensato a una cosa del genere. L’episodio è stato uno solo, prima non c’era mai stato niente.”
Un problema sistemico di violenza sul lavoro
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di violenza nei confronti del personale sanitario, un fenomeno che sta emergendo sempre più di frequente. La paura, il senso di colpa e l’incertezza su come procedere spesso impediscono alle vittime di denunciare immediatamente, lasciando gli aggressori impuniti.
È fondamentale che le strutture sanitarie si dotino di strumenti efficaci per proteggere il personale e offrire supporto tempestivo alle vittime di abusi. La formazione adeguata per il personale e la presenza di procedure chiare per la denuncia di episodi di violenza sono essenziali per prevenire e gestire situazioni simili.
La vicenda in questione evidenzia la necessità di una riflessione profonda sulla sicurezza del personale sanitario e sull’importanza di un ambiente lavorativo rispettoso e protetto. Ogni atto di violenza, fisica o psicologica, deve essere trattato con la massima serietà, per evitare che episodi di questo tipo continuino a ripetersi impunemente.
Redazione NurseTimes
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