“Disposizioni per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno di anziani e persone con disabilità”. Questo il nome della proposta di legge illustrata dalla firmataria Alessia Savo, presidente della Commissione Sanità e politiche sociali della Regione Lazio.
Il testo punta a introdurre l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso come requisito per il rilascio di autorizzazione e accreditamento delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali private autorizzate e di quelle accreditate, nonché per il mantenimento dell’esercizio dell’attività. Ovviamente nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle normative europea e statale in materia di protezione dei dati personali. Il mancato adempimento comporterebbe la revoca automatica dell’autorizzazione e dell’accreditamento.
Spiega Savo: “La volontà di lavorare su questa precisa azione legislativa nasce da un’emergenza-esigenza: quella di contrastare i drammatici episodi di maltrattamenti e abusi, di cui troppo spesso danno notizia le cronache dei giornali, ma anche dall’obiettivo di tutelare e garantire il benessere, fisico e psicologico, di anziani e disabili. Anche nel Lazio – ricordiamo qualche mese fa il caso che si è registrato a Viterbo e che è stato al centro di numerosi servizi televisivi – il fenomeno, secondo quanto riportato da studi e numeri, ha assunto dimensioni preoccupanti, che ci impongono di agire con tutti gli strumenti utili e utilizzabili per difendere i nostri anziani e le persone con disabilità”.
E ancora: “L’amministrazione Rocca, di cui sono onorata di far parte, ringraziando anche l’assessore ai Servizi Sociali, Massimiliano Maselli, ha già avviato numerose azioni in questo senso, facendo del Lazio, per esempio, la prima regione d’Italia ad aver avviato la sperimentazione per l’assistenza territoriale e domiciliare degli anziani. Obiettivo irrinunciabile della nostra azione amministrativa è quello di mettere al centro la salute, il benessere e la dignità di queste fasce di popolazione”.
Sempre Savo: “La proposta di legge è nata dalla precisa volontà di rafforzare gli strumenti di tutela per anziani e disabili, all’interno di un più generale processo che prevenga l’istituzionalizzazione, combattendo e superando la cultura dello scarto. Spesso per queste persone le strutture sociosanitarie e socioassistenziali rappresentano il posto in cui trascorreranno l’ultima parte della loro vita: non possiamo in alcun modo accettare che possa diventare la loro prigione, anziché essere un luogo di cura, amore e umanità”.
Conclude Savo: “Qualsiasi forma di sopruso, violenza o comportamento lesivo del rispetto e della dignità di una persona non solo è da condannare e stigmatizzare, ma, per quanto possibile, da evitare. Quando questi episodi si verificano nei confronti di chi non ha la forza o la capacità per difendersi diventa un imperativo ancora più cogente da parte delle istituzioni, le quali hanno il dovere di garantire le migliori sicurezza e qualità di vita che queste persone possano ricevere”.
Redazione Nurse Times
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