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Valutazione e gestione infermieristica delle sospette lesioni vertebro-midollari in ambito extra-ospedaliero

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Introduzione di Gaia Pomar…

Con il progetto editoriale Nurse EXperimental Thesis (NExT), Nurse Times ([email protected] vuole dare la possibilità ai Neo-Laureati ed agli studenti ancora in corso,che hanno creato una tesi sperimentale,di avere una maggiore diffusione e divulgazione del loro lavoro di ricerca tramite uno spazio web.

La collega Valeria Silvagni, presenta il suo elaborato dal titolo “Valutazione e gestione infermieristica delle sospette lesioni vertebro-midollari in ambito extra-ospedaliero”, .

…Abstract

Quando si parla di pazienti coinvolti in dinamiche di trauma maggiore, il miglior modo per condurre un trattamento efficace consiste nel valutare le lesioni presenti o potenziali.

Non è infatti sufficiente soffermarsi sulle lesioni evidenti, in quanto la dinamica dell’evento comprende una serie di forze che agiscono sul corpo impattato, spesso senza lasciare segni riconoscibili ad una prima anamnesi.

Si definisce politraumatizzato un soggetto che ha subito due o più lesioni a carico di organi vitali, almeno una delle quali tale da metterne in pericolo la vita.

Il primo trattamento al traumatizzato è una delle emergenze più complesse da trattare poiché la gravità delle lesioni riportate va a sommarsi ad eventuali patologie preesistenti. Traumi della strada, incidenti domestici o sportivi ed infortuni sul lavoro sono alcuni degli scenari più frequenti e possono interessare anche il midollo spinale se particolarmente importanti. In questo caso possono essere causa di paraplegie, tetraplegie oppure, nei casi più gravi, di morte del soggetto.

I dati raccolti nell’ultimo report “RRTG” (Registro Regionale Trauma Grave) dell’Emilia Romagna evidenziano il trauma come terza causa di morte assoluta e la prima tra i pazienti tra 19 e 24 anni.

I dati raccolti nel 2012 (pubblicati nel 2014) su 1.502 casi di trauma grave evidenziano che “il 63% dei pazienti ha riportato una lesione del distretto testa-collo oppure torace, e la percentuale di traumi a ciclisti e pedoni in cui c’è interessamento del distretto testa-collo è dell’78% e circa l’86% dei casi ha lesioni in due o più distretti anatomici; infine il 27% dei pazienti viene intubato nella fase pre-ospedaliera e di questi il 68% ha un GCS (Glasgow Coma Scale) inferiore a 8; 641 di questi pazienti subiscono uno o più interventi chirurgici e il 35,5% riguardano cranio, vertebre e bacino” (RRTG, 2014).

Uno studio precedente effettuato sempre dal RRTG pubblicato nel 2012 (dal 2007 al 2010) tratta nello specifico i dati riguardanti le mielolesioni. Su di un totale di 940 casi di trauma grave, 360 pazienti (38,3%) hanno riportato una lesione midollare grave con ricovero in terapia intensiva.

Questi dati danno una panoramica piuttosto chiara sull’incidenza e la gravità del trauma vertebro-midollare. Purtroppo è dimostrato che oltre il 25% dei danni permanenti al midollo spinale sono causati da un’errata gestione sul territorio da parte dei soccorritori e da parte di chi subentra nella fase intra-ospedaliera (M. Raimondi, 2006).

Per questo motivo le linee guida e le procedure sono pensate in modo da focalizzare l’attenzione sulla valutazione del rachide durante le prime fasi del trattamento.
Una corretta gestione in ambito pre-ospedaliero ha un grande impatto sugli outcomes dell’intervento in quanto agevola la pronta individuazione dei casi sospetti e rende il trattamento rapido ed efficace.

Uno dei rischi che si corre nelle prime fasi del soccorso è la sottovalutazione delle lesioni: per limitare al massimo questo rischio il trattamento deve essere orientato a limitare il danno secondario seguendo l’algoritmo ABCD-E (sequenza dettata dalle linee guida ATLS dell’American College of Surgeons) e stabilizzando la funzione respiratoria ed emodinamica. Il meccanismo di lesione e la valutazione della scena dal punto di vista della dinamica e della clinica forniscono indicazioni importanti riguardo la necessità di immobilizzazione e centralizzazione verso il presidio ospedaliero specializzato.
Questo tipo di valutazioni avviene sul luogo dell’evento ed il responsabile in ambito extra-ospedaliero è l’infermiere. Ciò che fa dell’infermiere un professionista competente è la capacità di operare in modo critico, adattando le procedure ed i protocolli operativi al singolo caso e tenendo in considerazione i potenziali danni secondari.

L’infermiere che non compie questo tipo di ragionamento, agendo in automatico, può compromettere drasticamente la qualità di vita del paziente causandogli disabilità permanente e forti difficoltà socio-economiche.
L’evidente necessità di sviluppare un adeguato sistema organizzativo per la gestione del trauma ha portato alla nascita di una rete sanitaria Hub-Spoke, che prevede la concentrazione della casistica più complessa in un numero limitato di centri (Hub) fortemente integrati ai centri ospedalieri periferici (Spoke).

Riguardo al territorio dell’Emilia Romagna esistono tre Sistemi Integrati di Assistenza ai pazienti Traumatizzati (SIAT): uno per l’area della Romagna, uno per l’Emilia orientale ed uno per l’Emilia occidentale.

Per ogni SIAT sono stati definiti i tre centri Hub: l’Ospedale Bufalini di Cesena, l’Ospedale Maggiore di Bologna e l´Ospedale Maggiore di Parma.

Recentemente il Nuovo Ospedale Civile S.Agostino Estense di Baggiovara, essendo già un importante Trauma Center, è diventato centro Hub per il trauma spinale per quanto concerne il territorio di Modena.
Nella provincia di Modena l’emergenza territoriale dispone di mezzi medicalizzati 24h/24 in città, a Formigine, Mirandola e Pavullo (nelle ore diurne).

L’equipaggio presente sulle ambulanze di soccorso avanzato è composto da autista ed infermiere. Sono inoltre presenti tre postazioni regionali di eliambulanza presso Bologna, Parma, Ravenna e Pavullo (elicottero del Soccorso Alpino) con equipaggio composto da anestesista rianimatore ed infermiere professionale.

Ai mezzi di soccorso istituzionali si aggiungono quelli delle varie associazioni di volontariato (Pubblica Assistenza, Croce Rossa Italiana) con a bordo volontari debitamente formati.
È dunque di fondamentale importanza che il soccorso avvenga nel minor tempo possibile e venga effettuato da personale adeguatamente formato nella valutazione globale della dinamica, nella scelta delle modalità di sostegno ed immobilizzazione più indicate e nel trasposto verso l’ospedale di riferimento.

Valeria Silvagni

ALLEGATO

TESI: Valutazione e gestione infermieristica delle sospette lesioni vertebro-midollari in ambito extra-ospedaliero

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