Moderna ha messo a punto un nuovo vaccino contro la variante sudafricana del Covid-19 (501 Y.V2). Alcune dosi sono state già consegnate ai National Institutes of Health statunitensi per l’avvio dello studio clinico che testerà efficacia e sicurezza. Il vaccino si chiama mRNA-1273.351.
La società americana ha delineato due strategie per affrontare le varianti più “cattive”. Lo riporta L. Cuppini sul corriere.it. La prima strategia prevede dosi di richiamo per aumentare l’immunità. Tre gli approcci individuati: un candidato booster specifico per la variante sudafricana (mRNA-1273.351); un candidato richiamo multivalente che combina mRNA-1273 (il vaccino sviluppato da Moderna contro i ceppi originari) e mRNA-1273.351 in un unico vaccino (chiamato mRNA-1273.211); una terza dose di mRNA-1273 come richiamo. La seconda strategia prevede invece di valutare mRNA-1273.351 e mRNA-1273.211 come vaccinazione primaria per coloro che non sono ancora stati vaccinati.
Vaccino contro variante: l’iter di approvazione
L’iter di approvazione per i vaccini contro le nuove varianti sarà, sembra, più rapido. Questo, almeno, è vero per gli Stati Uniti: basteranno, infatti, test su poche centinaia di persone, come quelli che si fanno ogni anno per il vaccino antinfluenzale. Ad annunciarlo è stata la Food and drug administration (Fda), presentando le nuove linee guida.
La presenza delle varianti in Italia viene monitorata dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Dopo l’indagine sulla “inglese”, una nuova mappatura (in corso) riguarda tutte e tre le varianti più diffuse nel nostro Paese: inglese, brasiliana e sudafricana.
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