Nel registro degli indagati della Procura di Bari sono finite 53 persone per aver ricevuto la dose di vaccino contro il coronavirus senza, però, essere in lista.
Al momento i reati ipotizzati – a vario titolo – sono truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, falso in relazione alle dichiarazioni sulle qualità personali, falso ideologico, falso in registro informatico e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, ossia il Piano nazionale vaccinale definito il 2 gennaio 2021 dal ministero della Salute. A darne notizia è “Il Fatto Quotidiano”. Le verifiche sono state condotte dai carabinieri del Nas, attraverso l’acquisizione di una serie di documenti, tra cui gli elenchi stilati dal Nucleo ispettivo della Regione Puglia (Nirs), coordinato coordinatore all’avvocato Antonio La Scala, subito dopo le prime polemiche in chiave politica venute a galla già a metà gennaio.
“Abbiamo riscontrato diverse criticità. Criticità a mio avviso addebitabili all’iniziale piano nazionale dei vaccini e che sono sfociate in una serie di condotte sulle quali è in corso la valutazione della magistratura per accertare se si tratti di condotte penalmente rilevanti oppure in buona fede o comunque giustificate” ha detto La Scala.
Tra i nomi più in vista finiti nell’inchiesta c’è quello di Raimondo Innamorato. Il primo cittadino pentastellato di Noicattaro ha invece fatto sapere di essere pronto a sottoporsi all’interrogatorio: “Avevo personalmente auspicato di avere la possibilità di chiarire il prima possibile la mia assoluta buona fede e serenità d’animo in questa vicenda. Fare chiarezza servirà a mettere la parola fine a questa vicenda e a ribadire la mia estraneità alle accuse che mi sono state rivolte in questi mesi”.
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