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Massimo Randolfi

Bloccato un carico di 250mila vaccini AstraZeneca diretti in Australia

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Teramo, paresi facciale per un'infermiera dopo il vaccino anti-Covid. Asl: "Nulla di grave"
Pharmacy Manager Shannon Baker prepares a syringe for the new COVID-19 vaccine to be administered to a Lifespan Health Care worker, Monday, Dec. 14, 2020, in Providence, R.I. (AP Photo/Elise Amendola)
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Bloccato un carico di 250mila vaccini AstraZeneca diretti in Australia. Lo ha deciso il governo italiano, con l’assenso della Commissione europea.

La mossa rappresenta il primo blocco all’export di farmaci da quando Bruxelles ha annunciato, lo scorso gennaio, un controverso sistema per controllare ed eventualmente stoppare la vendita dei vaccini anti-Covid a paesi esterni al perimetro comunitario.

A riportarlo è Il Sole 24 Ore. Secondo le regole imposte, le singole società devono notificare e aspettare il via libera delle autorità nazionali prima di procedere con il trasporto dei vaccini oltre ai confini comunitari.

AstraZeneca aveva chiesto il permesso per una partita di vaccini prodotti nello stabilimento di Anagni (Frosinone). Il governo Draghi ha deciso di negare il suo placet, comunicando la sua decisione a Bruxelles.

Il provvedimento di Bruxelles sull’export è stato deciso in risposta ai ritardi di produzione della stessa AstraZeneca, dopo un calo di consegne che ha segnato la prima battuta d’arresto delle vaccinazioni Ue e scatenato malumori contro le stesse case farmaceutiche, accusate di violare gli accordi di fornitura concordati con la Commissione europea.

Il «meccanismo temporaneo di trasparenza e autorizzazione», come si chiama il provvedimento Ue, è in vigore dal 31 gennaio al 31 marzo, con possibilità di rinnovo. Il testo obbliga le società farmaceutiche a chiedere il permesso per le vendite a paesi terzi, compilando una richiesta che impone di precisare il totale delle dosi già esportate dal 31 ottobre 2020 e di quelle distribuite in Europa da dicembre 2020.

Il governo che riceve la richiesta deve prima avvertire la Commissione e poi produrre, entro due giorni lavorativi, una decisione ufficiale. Infine, il governo nazionale adotta una posizione favorevole o contraria all’autorizzazione d’accordo con l’opinione dell’esecutivo.

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