On. Stefania Mammì (M5S): “Nella Giornata Mondiale della Salute mi posiziono accanto alle ingiustizie e ai soprusi dei professionisti della salute che ancora oggi, sotto assedio Covid, stanno subendo.
Durante l’esame in Senato per la conversione in legge del decreto Covid del 14 gennaio 2021, n.2, convertito in Legge n.29 il 12 marzo scorso, è stata aggiunta una modifica tramite emendamento della Lega che ha creato un bel pasticcio normativo, con il quale si da la possibilità alle aziende sanitarie di utilizzare il personale in pensione attribuendo incarichi retribuiti fino al 31 dicembre del 2022, ai quali, però, viene sospesa la pensione.
Nell’emendamento, infatti, è stabilito che: ”Non è erogato il trattamento previdenziale per le mensilità per cui l’incarico è retribuito”. Pensione congelata a medici e infermieri reclutati per sostenere i colleghi più giovani nella campagna vaccinale.
Si tratta di una cosa gravissima e paradossale e il rischio più grande è sempre a danno dei cittadini e cioè che la norma scoraggi i sanitari in pensione a dare la propria disponibilità portando a una riduzione del numero dei vaccinatori.
In questa Giornata esprimo il mio impegno a far si che venga rimossa questa norma che impedisce di fatto agli infermieri e ai medici in pensione di offrire il loro contributo, particolarmente prezioso e necessario in questa fase della campagna vaccinale. Interrogherò il Ministro per richiamare la sua attenzione su questa disposizione.
Interverrò con ogni mezzo per rimuovere questa iniquità, bisogna procedere alla correzione di questa norma altrimenti la campagna vaccinale rischia di perdere un gran numero di medici di base e infermieri in pensione che avevano deciso di offrire il loro contributo. Chiederò di consentire ai medici e infermieri in pensione, di mantenere i propri emolumenti previdenziali e di avere in aggiunta ciò che gli spetta per l’attività di vaccinatori”, conclude l’Onorevole Mammì.
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