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Università dell’Insubria (Varese), scoperto un nuovo antibiotico contro i super batteri

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Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Università degli Studi dell’Insubria (Varese), guidato dalla professoressa Flavia Marinelli (dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita), ha scoperto un nuovo antibiotico glicopeptidico. La molecola, battezzata kineomicina, inibisce la crescita di batteri patogeni attualmente resistenti alle terapie antibiotiche comunemente utilizzate.

“L’antibiotico-resistenza è quel fenomeno che si verifica quando i farmaci utilizzati per contrastare i batteri, ovvero gli antibiotici, smettono di essere efficaci – spiega Marinelli -. È riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una pandemia silenziosa che oggi minaccia la salute globale, rischiando di compromettere decenni di progressi in campo medico: dal trattamento di una semplice infezione all’impossibilità di effettuare interventi chirurgici complessi”.

E ancora: “Più di 35mila persone muoiono ogni anno in Europa a causa dell’antibiotico-resistenza. È pertanto urgente scoprire nuovi antibiotici, utilizzando tutti gli approcci possibili che la comunità scientifica ha a disposizione”.

Il bioinformatico coinvolto nel progetto è Oleksandr Yushchuk, per molti anni postdoc ospite del laboratorio di Biotecnologie microbiche dell’Università dell’Insubria, che ha poi dovuto fare ritorno a Lviv allo scoppio della guerra in Ucraina. La collaborazione è però continuata, nonostante il conflitto, permettendo al gruppo di biotecnologi microbici insubrici, coordinati da Francesca Berini, di produrre nei fermentatori dell’ateneo la nuova molecola.

Il lavoro, pubblicato di recente su Communications Chemistry, rivista del Nature Portfolio, è ancora agli inizi e richiederà ulteriori studi, sia in vitro sia in vivo. La scoperta conferma però che, grazie a nuovi approcci multidisciplinari, è possibile trovare nuove soluzioni per affrontare le infezioni multiresistenti.

Redazione Nurse Times

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