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Una soluzione alla grave carenza di personale sanitario

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Una soluzione alla grave carenza di personale sanitario
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Lettera di un infermiere al premier Giuseppe Conte

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata nel giorno 29 Ottobre al Presidente Conte, ed al Ministro Speranza, di Giovanni Domenicano, infermiere.

“Onorevole Presidente,
mi chiamo Giovanni Domenicano, e sono un infermiere, attualmente lavoro per la ASL Roma 1, nel reparto di terapia intensiva Covid. Vorrei iniziare dicendoLe che sono davvero fiero di avere un Presidente come Lei in un momento come questo.

Le scrivo la presente che, come da oggetto, ha lo scopo di proporLe una possibile soluzione alla grave carenza di personale sanitario che dilaga in tutta Italia. Sebbene molte aziende sanitaria stiano tentando di colmare suddetta lacuna mediante avvisi pubblici, questi si sono rivelati insufficienti per soddisfare la reale richiesta sanitaria. Sia perché la proposta di lavorare a tempo determinato in una situazione del genere non invoglia a lavorare, sia perché molti dei miei colleghi di categoria preferiscono non esporsi al rischio.

La mia idea consisterebbe nella realizzazione di una Procedura Straordinaria di Assunzione a livello Nazionale/Regionale.

Cosa avrebbe di diverso rispetto alle normale assunzioni?

Questa proposta consisterebbe di poter assumere il personale a Tempo Indeterminato, realizzando un avviso/concorso dove si valutano i soli titoli, oppure, in aggiunta, anche un colloquio orale mediante telecomunicazione, ovviamente per non avere rischi di “svuotare” ulteriormente le Aziende Sanitarie di altre zone di Italia a suddetta procedura possono partecipare unicamente tutti gli infermieri e sanitaria che NON abbiano un contratto con una pubblica amministrazione.

Tale procedura permetterà di snellire notevolmente le assunzioni e, grazie alla garanzia di continuità lavorativa data dal contratto a tempo Indeterminato, potrebbe sia invogliare ulteriormente quella parte di professionisti che non abbiano deciso di mettersi in gioco, sia la porzione di neo laureati, precari, liberi professionista, e soprattutto coloro che non vogliono allontanarsi da casa. La procedura dovrebbe tenere in considerazione della residenza dei candidati, per questa si necessiterebbe una buona coordinazione con le Regioni.

Inoltre tale procedure potrebbe anche includere i precari che abbiano un contratto con una pubblica amministrazione sanitaria, ovvero permettendo di richiedere la stabilizzazione presso l’ente per la quale si lavora.
Provvederò ad inviare tale proposta anche al Ministro della sanità Roberto Speranza.

Visto la grave carenza di personale sanitario, oltre le 50 mila figure in tutta Italia, tale proposta potrebbe non essere un’idea da scartare. Ovviamente Le scrivo da ignorante, non conosco le dinamiche interne e le procedure che potrebbero permettere il realizzarsi di ciò, come sicuramente non conosco ne la fatica ne l’enorme mole di stress che Lei e l’attuale Governo stia affrontando ogni giorno.

La ringrazio per come sta conducendo questo Governo,
Cordialmente,
Giovanni Domenicano
Infermiere

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