AstraZeneca ha annunciato una sospensione globale dei test clinici per il suo vaccino sperimentale contro il coronavirus. La decisione segue la comparsa di reazione avversa al farmaco in un partecipante al programma. Ma c’era stato un altro stop a luglio, “non correlato al vaccino“.
La presenza di una presunta “reazione avversa” che ha portato allo stop della sperimentazione sul vaccino anti Covid di Oxford non è stato un “caso isolato”. Il ceo di AstraZeneca, Pascal Soriot, avrebbe ammesso la circostanza durante una conference call con gli investitori, istituita dalla banca Jp Morgan. La sperimentazione clinica del vaccino sarebbe stata interrotta a luglio dopo la manifestazione di sintomi neurologici da parte di un partecipante a cui è stata poi diagnosticata la sclerosi multipla. La sperimentazione subito dopo sarebbe ripresa.
Il gruppo farmaceutico con l’Università di Oxford, intanto, ha fatto sapere che la complicazione attuale non è ancora spiegabile: si tratterebbe di un problema che ha reso automatica la temporanea sospensione della sperimentazione. Questo, per consentire le opportune verifiche da parte di una commissione indipendente.
“Si è presentato un quadro clinico avverso in uno solo dei 50 mila soggetti volontari su cui il vaccino è stato testato e, come da protocollo, il caso sarà sottoposto al vaglio del comitato indipendente di esperti” ha spiegato Piero Di Lorenzo, amministratore delegato dell’istituto di ricerca Irbm di Pomezia, che ha partecipato alla realizzazione di questo vaccino.
Fonte: Il Fatto Quotidiano di Vincenzo Bisbiglia; Il Corriere della Sera, di Cristina Marrone
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