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Torino, eccezionale trapianto di fegato tra piccoli infanti eseguito alle Molinette

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Autotrapianto di rene con super robot: prima volta in Italia all'ospedale Molinette di Torino
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Nei giorni scorsi all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino è stato eseguito un eccezionale trapianto di fegato pediatrico tra piccoli infanti (ovvero tra bambini di età inferiore a un anno che non hanno ancora acquisito l’uso della parola). La ricevente una bimba torinese di soli otto mesi di età.

Nata affetta da una grave malformazione, nota come atresia delle vie biliari, la piccola era stata sottoposta nel mese di luglio scorso (a due mesi di vita) all’intervento a intento riparativo di porto-entero-anastomosi secondo Kasai, presso la Chirurgia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (diretta dal dott. Fabrizio Gennari).

Come purtroppo accade in circa un terzo dei casi dopo questo tipo di intervento, il flusso della bile dal fegato verso l’intestino non è ripreso e il fegato della bambina è andato inesorabilmente incontro all’evoluzione in cirrosi epatica. Rapida è stata la comparsa di scompenso epatico, con sviluppo di versamento di liquido ascitico in addome e di stato di ittero severo.

Seguita dal punto di vista medico presso il reparto di Gastroenterologia pediatrica (diretto dal dott. Pierluigi Calvo), la piccola è stata inserita in lista d’attesa nazionale pediatrica per trapianto epatico nel mese di novembre scorso da parte del prof. Renato Romagnoli, direttore del dipartimento Trapianti e del Centro trapianto fegato adulto e pediatrico dell’ospedale Molinette di Torino.

La ricerca di un donatore deceduto compatibile non ha dato esito per sei settimane, nonostante il progressivo aggravamento delle condizioni della bambina. A questo punto il suo papà ha dichiarato la volontà di donare alla figlia la parte sinistra del suo fegato per salvarle la vita con un trapianto da vivente. Le valutazioni sul potenziale donatore hanno dato esito favorevole e l’intervento era stato programmato per la metà di questo mese di gennaio.

A meno di 72 ore dall’avvio del trapianto da vivente, il Centro Nazionale Trapianti operativo (diretto dal dott. Giuseppe Feltrin) ha segnalato al Centro Regionale Trapianti del Piemonte e Valle d’Aosta (diretto dal dott. Federico Genzano) la presenza di un particolare donatore di organi compatibile con la piccola candidata torinese del peso di meno di 8 kg. Si trattava di un piccolo di cinque mesi di vita, di 6 kg di peso, deceduto in un’altra regione italiana per una grave patologia congenita encefalica non controindicante la donazione degli organi.

Per quanto molto rischiosa come offerta di fegato (a causa delle piccolissime dimensioni del donatore), il prof. Romagnoli ha immediatamente accettato, tenuto conto delle gravi condizioni cliniche della candidata, del perfetto accoppiamento dimensionale tra donatore e ricevente e della possibilità di evitare l’intervento chirurgico sul papà a scopo di donazione.

Il prelievo del fegato del piccolissimo donatore è stato eseguito dal dott. Paolo Strignano, dell’equipe del Centro Trapianto Fegato di Torino e, 48 ore prima del previsto trapianto da vivente, la piccola ricevente è stata condotta in sala operatoria per il trapianto da cadavere. Il complesso intervento chirurgico (il numero 4.200 nella storia del Centro torinese) è stato eseguito presso l’ospedale Molinette dal prof. Romagnoli e dalla sua equipe, coadiuvati dal dott. Angelo Panio e dai colleghi dell’Anestesia e rianimazione 2 del dipartimento di Anestesia (diretto dal dott. Maurizio Berardino).

L’intervento è durato 11 ore ed è tecnicamente riuscito. Il fegato trapiantato ha ripreso immediatamente la sua funzione e la bambina è stata risvegliata ed estubata a meno di 12 ore dalla conclusione dell’operazione. La regressione dell’importante stato di ittero è stata rapidissima e la bimba è ora stata trasferita presso il reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita per un periodo di riabilitazione.

“Ancora una volta la nostra Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di Torino è riuscita a dare una risposta efficace a un così grave problema di salute di una piccola paziente grazie a un trapianto di rara difficoltà”, dichiarano Beatrice Borghese e ed Emanuele Ciotti, rispettivamente direttore generale facente funzioni e direttore sanitario della Città della Salute di Torino.

Redazione Nurse Times

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