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Tesi infermieristica “Infortuni a rischio biologico negli operatori sanitari: studio retrospettivo in una realtà ospedaliera pugliese”

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Sono numerose le tesi di laurea che arricchiscono il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati nelle professioni sanitarie di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale ([email protected])

Ogni pubblicazione su NurseTimes è spendibile nei concorsi e avvisi pubblici.

Vi presentiamo la tesi sperimentale della dott.ssa Cristina Villanova


Gentile Direttore di Nurse Times,

Vorrei presentare la mia tesi sperimentale dal titolo “Infortuni a rischio biologico negli operatori sanitari: studio retrospettivo in una realtà ospedaliera pugliese”, discussa presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

 Introduzione ed obiettivi dello studio:

L’infortunio biologico sul lavoro costituisce ancora oggi un fattore di lesività lavorativa tradizionale estremamente diffuso ed un argomento di fortissimo interesse preventivo.

Il rischio biologico in ambito ospedaliero è sicuramente il più significativo tra quelli presenti  e le esposizioni professionali a liquidi biologici rappresentano un capitolo importante e complesso dell’attività assistenziale, sia per quanto riguarda la prevenzione, sia per la gestione e la profilassi delle stesse. La constatazione di questa problematica in ambito ospedaliero e degli elevati costi sia in termini di danno alla salute degli operatori, sia in termini economici per l’Azienda Ospedaliera, ha rappresentato uno stimolo per procedere alla presente indagine, con lo scopo di estrapolare i dati necessari per l’implementazione di un programma di monitoraggio e prevenzione.

A tal proposito si è proceduto in maniera tale da riportarne ed evidenziarne la problematica in una realtà ospedaliera pugliese in un quinquennio ben definito. 

  • Obiettivi di questo studio sono:
  • L’acquisizione di informazioni sul fenomeno infortunistico, al fine di studiarne l’andamento e la variazione (aumento o diminuzione) nel quinquennio considerato;
  • La valutazione dell’efficacia dei programmi di formazione e informazione aziendale, organizzati nei confronti dei lavoratori;
  • La messa in evidenza delle categorie sanitarie maggiormente coinvolte;
  • L’identificazione delle U.O. o delle Aree (Chirurgica, Medica, Emergenza o dei Servizi), in cui più frequentemente si sono verificati infortuni a rischio biologico;
  • Quantificazione e qualificazione degli IB
  • Analizzare per tipologia di incidente le occasioni di esposizione avvenute negli anni considerati;
  • Valutare criticamente se vi siano state delle siero conversioni post-esposizione nelle categorie di O.S. considerate;
  • Confrontare i dati riscontrati con quelli evidenziati in letteratura

Una corretta sorveglianza e gestione degli IB deve prevedere l’accesso in tempi rapidi dell’infortunato presso una struttura a specializzazione infettivologica per valutare l’opportunità di adeguati interventi profilattici, la pronta disponibilità di informazioni sullo stato immunologico dell’infortunato e del paziente fonte e l’archiviazione dei dati per una valutazione epidemiologica degli infortuni che guidi le strategie di prevenzione.

La sorveglianza degli IB rappresenta, quindi, un utile ausilio per identificare gli eventi ed attivare il follow-up al fine di adottare, quando possibile, gli adeguati provvedimenti terapeutici il più precocemente possibile al fine di salvaguardare l’integrità e la salute del lavoratore stesso.

Dott.ssa Cristina Villanova

Allegato

Tesi: “Infortuni a rischio biologico negli operatori sanitari: studio retrospettivo in una realtà ospedaliera pugliese”

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