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Presentiamo un interessante lavoro di tesi di laurea in infermieristica della dott.ssa Sabrina La Grassa, dissertata presso l’Università degli Studi di Firenze. Sabrina La Grasta dedica il lavoro presentato al proprio papà.
Razionale dello Studio:
Nella società odierna, in cui agli infermieri viene affidata la cura olistica del paziente, quest’ultima, non può prescindere dalla presa in carico familiare, negli ambiti materno-infantili. In questi setting, però, mentre la figura materna risulta essere la protagonista indiscussa, quella paterna, rappresenta, molto spesso, solo la “comparsa” del progetto di cura. Da questo assunto, nasce la necessità di comprendere se effettivamente, la presa in carico del piccolo assistito, nel periodo perinatale sia globale, attraverso l’analisi del coinvolgimento paterno.
Materiali e Metodi
La ricerca su cui si fonda questa tesi, è stata condotta per mezzo di un questionario, realizzato sulla base di approfondite ricerche bibliografiche. Quest’ultimo è stato diviso in quattro sezioni dedicate: alla figura paterna; alla figura materna; al personale infermieristico e al personale ostetrico. Il questionario, infine, è stato pubblicato online in data 08\08\2022 ed è rimasto compilabile fino al 09\09\2022, raccogliendo un campione complessivo di 1664 intervistati.
Analisi e discussione dei Principali Risultati di Interesse Infermieristico
L’analisi dei dati ha evidenziato dei risultati lievemente discordanti tra genitori ed il personale sanitario. I genitori, infatti hanno indicato quasi al 60% il grado massimo di coinvolgimento paterno generale, mentre il personale sanitario, ha indicato un coinvolgimento pari in media a 3,5/5. Anche durante la gravidanza i dati genitoriali hanno evidenziato un ottimo grado di coinvolgimento paterno, che per il 57,9% delle mamme ed il 74,8%dei papà, equivale a 5\5. Dai dati sulle stimolazioni paterne e la musico-terapia in gravidanza, inoltre, emerge che nell’81% dei casi vi sono delle reazioni fetali, le più diffuse delle quali sono: scalciare e muoversi. Per quanto riguarda la Kangaroo Father Care e la musico terapia, si evince che sono conosciute e le due tecniche vengono combinate fra loro dai genitori. Durante la Kangaroo Father Care si evidenziano: un maggiore rilassamento del nuovo nato ed un miglioramento del legame genitore-figlio, per i genitori; mentre il personale sanitario sottolinea anche una stabilizzazione dei PV ed un miglioramento della nutrizione. I risultati indicano, inoltre, un minore coinvolgimento paterno durante il periodo Covid-19, indipendente dalla volontà paterna. Infine, si evidenzia, dai dati sanitari, un’attività assistenziale genitoriale poco equa, a discapito della figura paterna.
Conclusioni
L’ottima percezione genitoriale riguardo il coinvolgimento paterno, è discordante da quella degli operatori sanitari, che indicano che l’interessamento paterno potrebbe essere ancora incrementato. Per far ciò, in ambito ospedaliero, gli operatori sanitari dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla figura paterna, proponendo, ad esempio, attività come la KFC e la musico-terapia. Questo è necessario affinché i piccoli pazienti possano beneficiare della presenza di ambedue i genitori e venga garantito il miglior livello di cura e di assistenza.
Dott.ssa Sabrina La Grassa
Allegato
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