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Napoli, dottoressa del 118 colpita da ictus sul lavoro: una casistica allarmante

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Napoli, dottoressa del 118 colpita da ictus sul lavoro: una casistica allarmante
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La professionista è stata trasportata all’Ospedale del Mare, dove si trova tuttora. Non è la prima volta che accade. La denuncia dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate.

Una dottoressa del 118 è stata colpita da ictus ischemico proprio mentre era impegnata in un intervento di soccorso a Scisciano (Napoli). A darne notizia è l’organizzazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che ha riferito di un medico 65enne, quindi alle porte della pensione, in forza alla Asl Napoli 3. L’equipaggio dell’ambulanza è stato autorizzato dalla centrale operativa a trasportarla all’Ospedale del Mare, dove si trova tuttora.

“Il nostro lavoro si dimostra sempre di più a rischio ictus e infarto – denuncia Nessuno tocchi Ippocrate -. Una triste casistica registrata dalla nostra associazione nel territorio di Napoli e provincia. Negli ultimi tre mesi due dottoresse del 118 sono ricorse a cure urgenti mentre erano in servizio. La prima è L.M., medico in forza alla Asl Napoli 1 Centro, che nello scorso settembre ha avuto un infarto mentre era a lavoro. La seconda è M.C., in forza alla Asl Napoli 3 Sud, colpita da ictus ischemico durante intervento di soccorso. E come dimenticare la collega della postazione 118 di Varcaturo (Asl Napoli 2 Nord), che il 12 luglio 2020, in seguito a un’aggressione, è stata colpita da infarto? Fortunatamente adesso sta bene, ma giustamente si è allontanata dal 118”.

Prosegue l’associazione: “Nel cuore del 118 partenopeo è sempre presente il collega Gigi Riccio, della postazione Aeroporto, morto di ictus nel 2017 mentre si stava allacciando le scarpe antinfortunistiche. La famiglia percepisce una pensione di 1.000 euro al mese! Questo è il valore di un medico del 118? Purtroppo il lavoro nell’emergenza sanitaria è usurante, ma non viene ancora riconosciuto come tale. Infatti per lo Stato italiano i lavori usuranti sono solo quelli in una catena di montaggio, quello degli autisti di mezzi pubblici e di chi lavora in miniera”.

E ancora: “Naturalmente la casistica nazionale di colleghi colpiti da patologie tempo-dipendenti mentre sono in servizio è ben più alta, ma già questa del nostro territorio ci spaventa non poco. Molti sono i fattori che contribuiscono a questa ecatombe: stress dovuto a turni estenuanti (carenza organico); continue aggressioni; pazienti in costante aumento e mole di lavoro aumentata Bisogna legiferare al più presto. I lavoratori del 118 sono una categoria dimenticata dallo Stato. Sui nostri tesserini non c’è scritto ‘medico 118’, bensì ‘guardia medica’, proprio perché la nostra è una categoria invisibile, ma indispensabile! Che triste coincidenza! I medici del 118 stanno sparendo, o per malattia o per l’esodo verso le scrivanie. Immaginate sei ore senza il 118 in tutta italia: VI ASSICURIAMO CHE SAREBBE IL CAOS!”

Redazione Nurse Times

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