Grande successo per il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti i professionisti della sanità di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale.
Sono numerose le tesi di laurea che quotidianamente arrivano all’attenzione della nostra redazione ([email protected]).
NurseTimes è l’unica Testata Giornalistica Sanitaria Italiana (Reg. Trib. Bari n. 4 del 31/03/2015) gestita da Infermieri, quotidiano diventato il punto di riferimento per tutte le professioni sanitarie.
Ogni pubblicazione su NurseTimes è spendibile nei concorsi e avvisi pubblici.
Riceviamo la tesi del dott. Vincenzo Davide Lacagnina dal titolo “Infermiere: controllo, gestione e prevenzione della violenza nei dipartimenti di emergenza/urgenza dei pronto soccorsi degli ospedali d’Italia”.
Abstract
TITOLO
La violenza nel dipartimento di emergenza/urgenza del Pronto Soccorso dell’ospedale di Piacenza: vissuto, esperienze e azioni preventive di protezione nei confronti degli operatori del PS.
OBIETTIVO
Lo scopo di questo studio si propone di raccogliere i vissuti degli infermieri, in seguito agli atti di violenza da parte dei pazienti che accedono alle aeree di emergenza/urgenza. Inoltre suggerisce l’implementazione di misure che consentono l’eliminazione o la riduzione delle condizioni di rischio presenti e l’acquisizione di competenze da parte degli operatori nel valutare e gestire tali eventi quando accadono.
BACKGROUND
La violenza nei confronti degli operatori sanitari è un fenomeno di rilevanza mondiale. Gli infermieri in particolare, quelli che operano nei reparti di emergenza/urgenza “Pronto Soccorso” (soprattutto quelli impegnati in triage) risultano essere tra le figure più esposte.
Gli atti di violenza consistono nella maggior parte dei casi in eventi con esito non fatale ossia aggressione o tentativo di aggressione che può essere di tipo fisico o verbale. Episodi di violenza contro i professionisti sanitari possono essere considerati eventi sentinella in quanto segnali della presenza nell’ambiente di lavoro di situazioni di rischio o di vulnerabilità che richiedono l’adozione di opportune misure di prevenzione e protezione dei lavoratori. Gli operatori socio sanitari risultano essere a rischio più alto in quanto so a contatto diretto con il paziente e devono gestire i rapporti caratterizzati da una condizione di forte emotività sia da parte del paziente stesso che dai familiari, che si trovano in uno stato di vulnerabilità, frustrazione o perdita di controllo, specialmente se sotto effetto di stupefacenti o alcool.
METODOLOGIA
Per svolgere il mio lavoro è opportuno fare un’indagine sul campo, svolgendo delle interviste semistrutturate alle figure professioniste “infermieri” del reparto del pronto soccorso dell’ausl di Piacenza. Prima di procedere alle interviste, introdurrò il lavoro parlando del problema della violenza verso i curanti nei reparti di PS.
Vincenzo Davide Lacagnina
Allegato
- Treviso, uomo tornato dal Congo muore per sospetta febbre emorragica. Il virus misterioso potrebbe essere una forma grave di malaria
- Puglia, arriva la bocciatura della Corte Costituzionale: “Aress non può gestire concorsi e assunzioni per conto delle Asl”
- Caltanissetta, anziani legati alle sedie a rotelle in casa di riposo lager: 9 arresti tra oss e gestori. La condanna di UGL Salute
- Toscana, riapre la graduatoria Estar. Giannoni (Nursind): “Assunzioni di infermieri sbloccate in due Asl su tre”
- Schlein attacca il Governo: “7mila euro in più ai ministri e solo 7 agli infermieri?”
Lascia un commento