Grande successo per il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti i professionisti della sanità di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale.
Sono numerose le tesi di laurea che quotidianamente arrivano all’attenzione della nostra redazione ([email protected]).
NurseTimes è l’unica Testata Giornalistica Sanitaria Italiana (Reg. Trib. Bari n. 4 del 31/03/2015) gestita da Infermieri, quotidiano diventato il punto di riferimento per tutte le professioni sanitarie.
Ogni pubblicazione su NurseTimes è spendibile nei concorsi e avvisi pubblici.
Gentile Direttore di NurseTimes,
Mi presento, sono Nicola Sinigaglia, infermiere dal Novembre 2021, laureato all’Università degli studi di Foggia presso il polo ospedaliero di Barletta.
Venuto a conoscenza dal mio relatore, il Dott. Leonardo Di Leo, della vostra iniziativa in merito alla pubblicazione della tesi di laurea, avrei piacere a presentare la mia tesi sperimentale dal titolo ‘La qualità di vita del paziente con malattie neurodegenerative: confronto tra ospedale, strutture residenziali ed assistenza domiciliare’, nonchè la tesi vincitrice del premio OPI BAT 2022, premiata in data 28/05/2022 presso il castello svevo di Barletta, proprio durante un evento ECM dedicato al percorso di ricerca ed alle pubblicazioni in area sanitaria.
È stato un vero onore poter essere premiato ed aver avuto la possibilità di esporre il mio progetto, avrei davvero piacere nel farlo anche qui.
Prima di arrivare al cuore della tesi però, mi piacerebbe illustrare il motivo che ha fatto ricadere la mia attenzione sul suddetto argomento, la scelta infatti, deriva da un’esperienza personale, mia nonna.
Nei miei primi 10 anni di vita è stata molto più di una nonna, una seconda mamma, poi purtroppo l’insorgenza della demenza senile, ha cambiato le cose: inizialmente dimenticava solo piccole cose da fare, luoghi in cui andare, pian piano però questa maledetta patologia l’ha portata a dimenticare le persone, me compreso.
C’è una frase che spesso pronunciava: “VOGLIO ANDARE A CASA MIA!”, questa ha risvegliato in me curiosità ed interesse sul perché, nonostante l’aspetto cognitivo andasse via via scomparendo, in lei ci fosse sempre la voglia di tornare a casa.
In seguito, ho vissuto un’altra esperienza fondamentale, mia nonna viene ricoverata nel reparto ospedaliero in cui stavo svolgendo il tirocinio formativo del secondo anno. Seguendola a casa, in pochi giorni ho notato un cambiamento radicale nel comportamento, la sua voglia di cantare si trasformava man mano in irritabilità e voglia di dormire.
Ciò ha fatto scattare in me una scintilla: perché non attuare un confronto trasversale su pazienti a lei simili, confrontando il domicilio, l’ospedale, ma anche strutture sanitarie residenziali?
ABSTRACT
Negli ultimi anni la speranza di vita è in costante aumento ed i nuovi nati sono in costante diminuzione, questo porta ad una popolazione più anziana.
Una popolazione anziana si traduce in un rischio elevato di incorrere in patologie neurodegenerative con un declino cognitivo oppure disturbi del movimento, in entrambi i casi c’è una conseguente diminuzione della qualità di vita, sarà proprio quest’ultima l’oggetto dello studio, confrontando ospedali, strutture residenziali ed assistenza domiciliare.
Materiali e metodi
L’oggetto dello studio è il paziente con patologie neurodegenerative, soffermandomi su Alzheimer e demenze.
L’analisi è stata effettuata attraverso l’osservazione in prima persona dei pazienti, avvalendomi di una scheda per valutare gli aspetti principali che potessero essere utili al confronto, ho scelto di crearla personalmente in quanto quelle già esistenti si basano sul ‘saper fare’, a mio avviso in questi casi è importante invece la ‘voglia di fare’, un aspetto fondamentale per valutare in modo oggettivo la qualità della vita ed il benessere psico-fisico.
Per la creazione ho preso spunto da più schede, quali la Barthel Index code, per valutare lo stato funzionale e la vita quotidiana, e la Glasgow coma scale per valutare lo stato di coscienza, inoltre mi sono stati molto utili per la scelta finale della scheda i modelli funzionali di Marjory Gordon, inserendo, talvolta modificando, gli aspetti che a mio avviso potessero essere utili nel caso del paziente in questione.
Questa è composta da 7 punti principali quali espressione, effettuazione del pasto, igiene personale, vestizione, movimento, comunicazione e disturbi del sonno. Ad ogni aspetto verrà attribuito un punteggio da 1 a 3 ed ho stabilito un elevato grado di benessere psico-fisico con un punteggio complessivo che va da 18 a 21, un grado intermedio da 12 a 17 ed un livello insufficiente con un punteggio complessivo inferiore a 12. Grazie ad essa è stato possibile prendere in considerazione una molteplicità di aspetti legati alla qualità di vita percepita dei soggetti coinvolti.
Risultati
Ho osservato 35 casi in 3 realtà differenti quali domicilio, ospedale e residenza socio sanitaria assistenziale, ad essi ho sottoposto la scheda per avere un inquadramento più oggettivo.
I dati raccolti mettono in luce come la qualità della vita del paziente con malattie neurodegenerative abbia un livello più alto al domicilio, a cui segue la struttura residenziale ed infine troviamo l’ospedale.
Il confronto è effettuato dividendo i soggetti in 2 macro aree in relazione al livello della patologia: un livello basso-intermedio ed un livello intermedio-avanzato.
Analizzando le 2 macro aree, possiamo notare come in un livello di patologia intermedio-avanzato il distacco sia presente ma marginale, mentre prendendo in considerazione un livello basso- intermedio è possibile riscontrare una similitudine tra domicilio e struttura residenziale ma con una netta differenza con l’ospedale in cui i punteggi risultano essere molto più bassi.
Conclusioni
Concludo dicendo che posso ritenermi soddisfatto dello studio effettuato e dei risultati ottenuti, poichè ho potuto riscontrare con dati statistici una percezione personale confrontando diverse realtà, ma sono ancor più soddisfatto dell’esperienza e delle emozioni che questo percorso ha saputo offrirmi.
Nicola Sinigaglia
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