Una tesi di laurea sulla valutazione delle competenze degli infermieri
Intervista a Daniela Pompei, infermiera da 18 anni che ha appena conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche
Firenze, 2 giugno 2020 – Parte dall’analisi sullo stato di salute e relativi bisogni nella popolazione italiana, toscana e dell’area fiorentina la tesi di laurea magistrale di Daniela Pompei. infermiera iscritta all’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale di Opi Firenze Pistoia, dal 2013 è in servizio presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi. Dal 2002 ha lavorato all’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma, città in cui si è laureata.
Le sue esperienze spaziano dall’ambito chirurgico a quello urologico fino alla terapia intensiva, dove tutt’ora opera. Nel frattempo, Daniela ha conseguito un master in Management per le Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie (Università degli Studi di Roma – Tor Vergata). E ora la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche all’Università degli Studi di Firenze con una tesi che ha puntato sull’autovalutazione delle competenze da parte degli infermieri. A lei abbiamo rivolto alcune domande.
Di cosa parla la sua tesi?
Da dove è scaturita l’idea di fare la tesi su questo argomento?
«L’idea della tesi è nata durante il percorso di studi della laurea magistrale che, grazie anche ad un professore (e poi mio relatore), mi ha dato la possibilità di approfondire il complesso concetto di competenza e dell’importante ruolo che riveste a livello del management nel rispondere ai bisogni di salute della popolazione, ed al contempo nel valorizzare i professionisti responsabili dell’assistenza infermieristica».
Quali difficoltà ha incontrato nel fare questa tesi?
«La maggiore difficoltà riscontrata è stata quella che ha caratterizzato l’intero percorso formativo, dal momento che ha richiesto di conciliare lo studio con l’attività lavorativa a tempo pieno. In relazione alla realizzazione dello studio, la difficoltà riscontrata, come emerge in genere dalla letteratura, è stata quella di non aver avuto la piena totalità di questionari compilati, anche se la soglia raggiunta è stata soddisfacente. A questo proposito è importante sottolineare che tale risultato potrebbe esser stato condizionato anche dal delinearsi dell’attuale emergenza pandemica».
Quali sono i suoi obbiettivi professionali futuri?
«Attualmente continuare a svolgere la mia professione in ambito clinico con una maggior consapevolezza acquisita grazie al percorso formativo appena concluso. Spero in futuro di avere l’opportunità di poter contribuire con le competenze acquisite nel percorso di studi, allo sviluppo professionale».
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