I posti in più di terapia intensiva potrebbero non avere alcun senso senza personale a gestirli.
Per evitare che le terapie intensive non siano abbastanza, in caso di una seconda ondata del Covid-19, si è previsto un incremento del 70% dei posti di terapia intensiva per un totale di 3500. Questo contentirebbe di passare dai 5179 posti pre-emergenza ai nuovi 8679 e in più oltre 2000 posti letto di terapia semintensiva.
Tuttavia “il posto di terapia intensiva non è costituito soltanto da un letto e da un respitatore con un monitor, ma anche da infermieri, anestesisti e rianimatori. Se mancano la cosa non funziona” denuncia su “il Messaggero” Luciano Gattinoni, professore all’Università di Gottinga.
Il professore spiega: per far funzionare una terapia intensiva ci dovrebbe essere un infermiere ogni due letti sempre presente, cioè si tratterebbe di 7 infermieri. In definitiva se le unità di terapia intensiva salgono a 3500, ci vorrebbero 12mila infermieri.
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