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Tagadà, La7: i grotteschi quesiti di Tiziana Panella

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Tagadà, La7. AADI: Aspettative deluse per la replica concessa alla Mangiacavalli
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Siamo sintonizzati su La7, è il 29 marzo 2016. C’è Tagadà. Si è appena finito di parlare di algoritmi da utilizzare nell’emergenza sanitaria e del fatto che non ci sia bisogno di fare una diagnosi per effettuare il Triage in pronto soccorso… E cosa mi va a domandare Tiziana Panella, giornalista e conduttrice televisiva?

”Faccio un esempio, non so se mi sa rispondere Barbara Mangiacavalli, ma vorrei sapere ad esempio il mal di testa viene prima o dopo la colica renale?”.

Panella cara… ma che dice? Ci sta per caso prendendo in giro? Siamo al ‘viene prima quello o quell’altro’?

Evidentemente le esaurienti  spiegazioni che le sono state elargite dagli ospiti in studio, come la presidente del Collegio IPASVI degli infermieri: “L’infermiere, di fronte ad un algoritmo è in grado di definire qual è la priorità di accesso al servizio”.

O il segretario nazionale della federazione medici di famiglia: “In triage non serve fare una diagnosi. Il triage serve a classificare l’urgenza”… sono servite a poco. Anzi, direi a niente.

Ma perché prima della trasmissione non si è andata a leggere due o tre righe che riguardano la professione infermieristica, il suo profilo professionale e il suo codice deontologico? O almeno qualcosa di specifico sul Triage e sul Pronto Soccorso, che le avrebbe forse risparmiato la magra figura che ha fatto?

Ah, cara Panella… se solo fosse informata almeno la metà di quanto è bella… Invece niente da fare. Lei ha voluto continuare con il suo grottesco ed improbabile show a senso unico:

Siccome per esperienza so che il mal di testa viene dopo la colica renale, per capirci. Cioè se io arrivo in ospedale adesso e annuncio di avere mal di testa, mal di testa fortissimo, perdurante, ecc. passano davanti a me in quanto codice più rilevante quelli che hanno, mettiamo, una colica renale. I quali soffrono come bestie, poveracci, però diciamo loro passano prima di me che posso avere mal di testa per svariate ragioni. E quando alla quarta ora avendo io fatto il codice bianco in un ospedale importante di Roma vengo finalmente visitata si può scoprire ad esempio che io c’ho un melone nella testa. Allora io mi chiedo: non sarebbe utile, importante, necessario che quel primo approccio io l’avessi con qualcuno…..”img_8042-1-770x410

E qui la interrompo, cara giornalista. Mi scuso per averle chiesto se ci sta per caso prendendo in giro. ‘…per esperienza so che il mal di testa viene dopo la colica renale’…  ‘si può scoprire ad esempio che io c’ho un melone nella testa’… Mio Dio. Le sue farneticanti argomentazioni insinuano in me il sempre più fondato sospetto che lei non sappia neanche minimamente di cosa sta parlando con tanto ardore.

Sa cos’è un pronto soccorso? Sa chi dovrebbe accedervi e chi invece dovrebbe rivolgersi al medico di base? Sa in base a cosa e perché vengono assegnati i codici di priorità? Sa cosa sono le urgenze e le emergenze in sanità? No che non lo sa. Agli occhi degli italiani, grazie al suo fazioso pressappochismo… in giro ci si è presa da sola.

Per chi si è perso la puntata di ieri di Tagadà su La7: Tiziana Panella, anziché fare della vera informazione rettificando le autentiche baggianate sparate in diretta 11 giorni fa sugli infermieri di triage, ha seguito la stessa identica linea: porre dubbi infondati, basati esclusivamente sui suoi discutibili punti di vista e su nessun dato oggettivo, a proposito delle competenze della nostra figura professionale. E rischiando così di creare un pericoloso ed ingiustificato allarme nei cittadini.

Alessio Biondino

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