Il Migep in una nota firmata dal segretario Nazionale Angelo Minghetti rivendica il successo della sentenza del Consiglio di Stato che rigetta la famosa delibera n. 305/21 del Veneto sull’Oss con funzioni complementari, una sorta di clone dell’infermiere, decisione spinta dalla carenza di personale infermieristico nelle RSA e dalla forte lobby delle associazioni dei gestori delle strutture socio sanitarie. In allegato la sentenza.
Egregio Direttore di Nurse Times,
la Federazione delle Professioni Sanitare e Socio sanitare Migep, comunica che il Consiglio di Stato (sezione terza) riunito nella camera di consiglio del 26 agosto, con l’ordinanza del 30 agosto 2021 respinge l’appello cautelare della Regione Veneto n. 6768/2021sul ricorso in appello del 22 luglio 2021, il quale respingeva l’istanza cautelare presentata dalla Regione Veneto sul provvedimento del 7 luglio 2021 che sospendeva il provvedimento sulla Deliberazione della Giunta Regionale della Regione Veneto n. 305 del 16/3/2021 concernente, l’approvazione del percorso di “formazione complementare in assistenza sanitaria dell’operatore socio sanitario con competenze strettamente infermieristiche”.
A ricorrere contro la delibera, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), il Coordinamento degli ordini delle professioni infermieristiche della Regione Veneto, numerosi OPI italiani, la Federazione delle Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie Migep che rappresenta gli Oss, mentre le altre associazioni oss citate nella diffida non si sono costituite in giudizio.
Un segnale importante quello del Consiglio di Stato, poiché blocca il nascere di ogni regione nell’istituire leggi chiaramente che vanno a differenziare il profilo dell’oss su un profilo nazionale, pertanto è competenza dello Stato – Regioni adeguare il profilo e le competenze e il nuovo ruolo dell’operatore socio sanitario.
Si richiama l’attenzione affinché il Ministero della Salute riapra il tavolo tecnico, istituendo un osservatorio permanente nazionale articolato in ogni regione, affinché si possa dare dignità professionale alla categoria oss, impendendo in questo modo che ogni regione faccia a sé portando gli operatori a un abuso di professione e utilizzando questa professione come forza lavoro a basso costo in sostituzione della carenza infermieristica.
La figura dell’operatore socio sanitario non può essere una materia esclusiva dei sindacati, né delle singole regioni ma, dettate da leggi e normative, che devono essere istituite attraverso tavoli tecnici Ministero – Regioni. Il vero ruolo dei sindacati è quello contrattuale, favorire modelli organizzativi inclusivi dell’oss all’interno delle strutture sanitarie e socio sanitarie ma, non quello di indicare la rete formativa, le competenze e le responsabilità giuridiche. Il ruolo delle Regioni è di applicare quanto determinato dalle disposizioni dei tavoli tecnici nazionali in materia di competenza, formazione e responsabilità giuridica della professione oss.
Spetta alle istituzioni, Ministero – Conferenza Stato Regioni confrontandosi con le associazioni professionali di categoria verificare le competenze, la formazione e la responsabilità giuridica della professione oss.
Dunque il provvedimento della Regione Veneto rimane sospeso, con udienza di merito del giudizio dinanzi al Tar Veneto fissata il 15 dicembre.
Redazione Nurse Times
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