Dopo aver concluso il percorso formativo alla scuola Fondazione Luigi Clerici, quattro super oss hanno preso servizio al Piccolo Cottolengo Don Orione. Prestano servizio in Rsd, assistendo persone con disabilità congenita e acquisita.
Continua a far parlare di sè il cosiddetto super oss, figura professionale pensata per far fronte alla carenza di infermieri nelle strutture extra ospedaliere residenziali e semiresidenziali per anziani. Una figura configurabile in forza di una formazione complementare in assistenza sanitaria per operatori socio-sanitari che lavorano al fianco di anziani e disabili.
Sulla scia della proposta già approvata in Veneto, anche la Regione Lombardia ha istituito un percorso sperimentale di formazione complementare diretto a oss già impiegati nelle strutture autorizzate e accreditate della rete residenziale e diurna territoriale (Rsa, Rsd, Css, Srm, Cdd, Cdi). Un percorso che dovrebbe consentire di coadiuvare l’infermiere nelle attività assistenziali.
Ebbene, martedì 13 giugno le prime quattro operatrici di Milano (Annamaria Casali, Eyersalem Gebregers, Sabrina Lovotti e Mabel Rosa Milla Azurin) hanno terminato il relativo corso e ottenuto la qualifica di super oss, formandosi alla scuola Fondazione Luigi Clerici. Lavorano al Piccolo Cottolengo Don Orione e ogni giorno prestano servizio in Rsd, assistendo persone con disabilità congenita e acquisita.
Il loro percorso formativo, articolato su quattro mesi, era suddiviso in due mesi di lezioni teoriche (150 ore) e due mesi di tirocinio (150 ore, di cui minimo 50 ore fuori orario di servizio, registrate e controfirmate dall’infermiere formato). L’accesso alla formazione dei super oss avviene su segnalazione dei nominativi da parte delle strutture, previa verifica del requisito della conoscenza livello B2 della lingua italiana per il personale straniero.
In principio la formazione era stata concepita per gli oss operanti nelle le strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, extraospedaliere pubbliche e private accreditate. Ma con l’avanzare dell’emergenza Covid è stata attuata una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria per fronteggiare le tante problematiche generate dalla pandemia. Tale riorganizzazione, ancora in corso, ha coinvolto in misura consistente le strutture sociosanitarie residenziali per anziani non autosufficienti.
In considerazione dell’esperienza maturata durante l’emergenza sanitaria e alla luce degli obiettivi fissati dal Pnrr in materia di organizzazione dell’assistenza territoriale, si è ritenuto opportuno procedere all’aggiornamento delle iniziative regionali in materia di formazione, più in generale, degli operatori sanitari coinvolti nell’assistenza.
Vista l’importanza strategica di infermieri e oss nei nuovi processi di cura, entrambe le attività sono state oggetto di confronto con gli Ordini provinciali delle professioni infermieristiche e i referenti nazionali delle professioni sanitarie e socio-sanitarie.
Redazione Nurse Times
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