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Stigliano (Matera), mancano medici e infermieri al Punto di primo intervento: si ferma l’attività notturna

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Al Punto di primo intervento di Stigliano (Matera) si ferma l’attività notturna dalle 20 alle 8 per mancanza medici e infermieri. Lo ha stabilito nei giorni scorsi l’Azienda sanitaria locale, inviando una nota al direttore generale, al direttore sanitario e al direttore amministrativo, ma non al Comune di Stigliano.

Una decisione molto grave, secondo il sindaco Francesco Micucci, tanto più che si è consumata senza coinvolgere l’ente locale, in potenziale danno dei tanti piccoli centri della montagna materana, molto difficili da raggiungere in tempi rapidi dai mezzi di primo soccorso. Per questa ragione il primo cittadino si è detto indignato e pronto a formalizzare una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

La rabbia del sindaco

“Il dottor Rizzo, direttore del dipartimento di Emergenza urgenza ha rappresentato la grave difficoltà di organico nel sistema emergenza urgenza (Deu) anche del Ppi di Stigliano – dice Micucci, ricostruendo le fasi di questa vicenda per la Gazzetta del Mezzogiorno -. Per intenderci, quello che una volta chiamavamo Pronto soccorso. Gravi difficoltà acuite da recenti pensionamenti, che renderebbero impossibile garantire il turno di notte nel Ppi di Stigliano”.

Prosegue il sindaco di Stigliano: “Sono stato informato della vicenda, non ufficialmente e non dalla Asp o dal Deu. Il 24 febbraio ho presentato formale protesta contro la paventata chiusura del Ppi nelle fasce notturne, inoltrando la nota al Deu, all’Asp, all’assessore regionale alla Sanità e ai sindaci dell’area. Nella tarda serata del 26 febbraio mi è arrivata la risposta a firma congiunta del direttore generale della Asp, Antonello Maraldo, e del direttore del Deu, Serafino Rizzo, nella quale si confermava la chiusura nelle fasce notturne del Ppi. La nota era indirizzata anche ai sindaci dell’area”.

Sempre Micucci: “Nella tarda mattinata, grazie all’impegno profuso da alcuni operatori del Ppi, infermieri e medici, si è acquisita la disponibilità di tre medici a garantire la copertura notturna, ognuno per quattro-cinque giornate. Di tale novità ho provveduto immediatamente a informare Rizzo, che si è dichiarato disponibile a verificare la possibilità di impegnare queste risorse per impedire la chiusura del Pronto soccorso. Ho chiesto a Rizzo di provare a risolvere subito il problema, ma di questo non si ha la certezza. Per cui oggi, e si spera non anche nei prossimi giorni, il Pronto soccorso dell’ospedale di Stigliano non sarà attivo dalle 20 alle 8 del mattino successivo”.

Conclude il sindaco di Stigliano: “Perdurando la situazione di chiusura in fascia notturna, nei prossimi giorni ci vedremo costretti a denunciare l’interruzione di pubblico servizio”. Sul caso è intervenuto anche il presidente dell’Unione dei Comuni della Montagna materana, Carmine Nigro, stigmatizzando il taglio di questo importante servizio, “che penalizza una popolazione di 10mila persone, costrette a rivolgersi a presìdi sanitari lontani in caso di emergenza”.

I timori di Cisl Fp

Antonia Colangelo, segretaria di Cisl Fp Basilicata, esprime profondo rammarico e indignazione per la chiusura notturna del Punto di primo intervento dell’ospedale distrettuale di Stigliano a partire dal 1° marzo 2025. Tale decisione, motivata dalla cronica carenza di personale sanitario, rappresenta “un duro colpo per i cittadini di Stigliano e dell’intero territorio della Collina materana, che vedono ancora una volta ridursi i servizi essenziali per la tutela della loro salute e sicurezza”, dice la sindacalista.

E aggiunge: “La chiusura del punto di primo intervento nelle ore notturne non solo limita l’accesso alle cure d’urgenza, ma solleva il timore che questa misura temporanea possa preludere ad una chiusura definitiva dell’intero servizio. A rendere ancora più critica la situazione è la carenza di personale medico nelle postazioni del 118 della zona, che spesso operano con soli infermieri, limitando così la capacità di intervento in situazioni di emergenza”.

La segretaria regionale di Cisl Fp spiega che da anni i cittadini della Collina materana subiscono un progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria: la chiusura temporanea dell’Unità operativa complessa di Lungodegenza medica, la limitata disponibilità del servizio di radiologia, riservato ai soli pazienti del punto di primo intervento, la carenza di ambulatori specialistici di oculistica e ginecologia e la sospensione dell’ambulatorio odontoiatrico.

“Inoltre – denuncia Colangelo – si temono ulteriori chiusure, come quelle dell’hospice e dell’ambulatorio per la terapia del dolore, che comporterebbero l’ulteriore aggravamento della già difficile situazione sanitaria del territorio”.

Cisl Fp sollecita un intervento immediato da parte delle istituzioni regionali per garantire il diritto alla salute dei cittadini della Collina materana: “È necessario attivare misure temporanee, come l’incremento delle prestazioni aggiuntive e il coinvolgimento di personale medico in quiescenza, in attesa di soluzioni strutturali quali assunzioni a tempo indeterminato e una riorganizzazione efficace del dipartimento di Emergenza-urgenza/118 regionale. La sanità di prossimità non può trasformarsi in una sanità di distanza. È dovere delle istituzioni garantire parità di trattamento e sicurezza nelle cure per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro collocazione geografica”.

Redazione Nurse Times

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