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Sindrome della morte improvvisa del lattante (Sids): quando il sonno è nemico dell’allattamento

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Uno studio condotto da studiosi dell’Università della Virginia e pubblicato su Pediatrics rivela un dato preoccupante: oltre un quarto delle mamme si addormenta mentre sta allattando il proprio bambino, esponendolo quindi al rischio di sindrome della morte improvvisa del lattante (Sids). Nella maggior parte dei casi le mamme non si addormentano volutamente, ma crollano per la stanchezza accumulata.

“E’ importrante che i genitori siano informati sul rischio di addormentarsi durante l’allattamento e di pianificare per quel momento uno spazio quanto più sicuro possibile attorno al bambino – spiega la ricercatrice Fern Hauck, esperta di sonno sicuro all’UVA Health e l’UVA School of Medicine -. Ciò includerebbe la rimozione di cuscini e coperte per garantire al piccolo una via aerea aperta”.

I dati sono stati ricavati da un sondaggio condotto su un campione di 1.250 neo-mamme di neonati con un’età di due-tre mesi, intervistate in 16 ospedali degli Stati Uniti tra il 2015 e il 2016. Più di una su quattro ha ammesso di addormentarsi, e molte altre ammettono di allattare mentre sono sul divano o su una sedia proprio allo scopo di ridurre le probabilità di addormentarsi, evitando così il letto, non considerato sicuro. In questo caso, tuttavia, gli esperti sottolineano che è preferibile utilizzare il letto, perché è decisamente più pericoloso addormentarsi su una sedia con il bambino in braccio, visto che potrebbe cadere e farsi molto male.

“Dobbiamo incontrare le famiglie e ideare con loro un piano notturno per far dormire e per nutrire il bambino nel modo più funzionale e sicuro possibile – propone la dottoressa Ann Kellams, pediatra e specialista in Medicina dell’allattamento e della lattazione all’UVA Health Children’s, tra gli autori della ricerca -. I nostri dati suggeriscono che troppi incidenti di addormentamento non sono previsti, quindi è importante discutere su come pianificare l’alimentazione del bambino quando si è molto stanchi”.

Redazione Nurse Times

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