Scandalo nel Regno Unito: Mencap, ente di volontariato britannico che lavora con persone con difficoltà di apprendimento, ha detto di aver ricevuto a gennaio testimonianze e denunce da persone con difficoltà di apprendimento e disabilità mentali. Secondo i racconti, a queste persone sarebbe stato detto che non sarebbero stati rianimati se si fossero ammalati di Covid-19.
La notizia è stata diffusa dai media britannici e sta creando scalpore.
Tali ordini di “non tentare di rianimare” (DNAR o DNACPR) hanno potenzialmente condotto gli operatori sanitari a non tentare la RCP se un paziente avesse smesso di respirare o se il suo cuore avesse smesso di battere. I medici, di solito, somministrano questi ordini dopo aver discusso l’opzione con il paziente o con i loro assistenti. Tuttavia, la Care Quality Commission inglese ha riferito a dicembre che alcune persone avevano ricevuto DNAR in primavera a loro insaputa o senza il loro consenso.
Gli ordini di non rianimazione verrebbero dati a prescindere dalla capacità fisica di poter reggere una pratica simile, “disposti semplicemente perché si tratta di soggetti con disabilità di apprendimento”.
Le indagini sono in corso, ma alle denunce dell’ente di volontariato si associano anche dati per nulla incoraggianti.
- Stallo sul rinnovo del contratto: il Ministro potrebbe erogare le risorse attraverso un provvedimento legislativo
- Diritto di critica in sanità: la Cassazione ridefinisce i confini tra denuncia e mobbing
- Rsa anziani: ancora nessun rinnovo del contratto Anaste
- Asl Cuneo 2: avviso pubblico per un posto da infermiere pediatrico
- Approvato l’aggiornamento del Codice Deontologico: nuove linee guida per la professione infermieristica
Lascia un commento