Truffa dei ‘falsi positivi’ in farmacie e punti tampone, sono in corso controlli dei Nas in tutto il nord Italia
“Le farmacie e punti tampone sono tenute a controllare l’identità delle persone che si sottopongono al test, essendo un trattamento sanitario che si conclude con un referto”.
A dirlo al giornale Radio Rai è il comandante del gruppo tutela della salute dei carabinieri di Milano, Salvatore Pignatelli. Sono 11 le squadre dei Nas impegnate, spiega Pignatelli, lo scopo è verificare che l’identità delle persone tamponate venga accertata con tessera sanitaria ma anche con documento di identità.
“Abbiamo constatato – spiega il comandante – che a volte per questioni di rapidità non veniva riscontrata l’identità della persona, e questo si prestava ad abusi: c’era chi si presentava con la tessera sanitaria di altri. Tra gli abusi possibili quello di sottoporre a tampone persone positive con più tessere sanitarie in diverse farmacie, per far emettere Green pass a nome di soggetti non immunizzati”.
Riflettori accesi anche sull’Alto Adige.
Dopo la sospensione di 31 dei circa 3.000 operatori autorizzati per l’inserimento degli esiti dei tamponi, le indagini si stanno concentrando su alcune farmacie. Inoltre saranno chiamati a rispondere sia alcuni sanitari dipendenti dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige che altri operatori impiegati nelle farmacie altoatesine.
Secondo quanto ricostruito, a insospettire l’Azienda sanitaria, sono state alcune procedure “poco ortodosse” utilizzate da certi operatori che inserivano tutti i dati alla fine del turno di lavoro, ma ci sarebbero stati anche accessi non autorizzati e persino chi ha inserito i dati del proprio tampone.
Nei confronti di queste persone l’Azienda sanitaria ha aperto una serie di procedimenti disciplinari: oltre al licenziamento rischiano la denuncia per falsità ideologica, falso in atto pubblico ma, in alcuni casi estremi, anche quella di epidemia dolosa.
Redazione Nurse Times
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